Fornovo (Pr) – Eravamo seduti su una bomba nucleare. Lo sapevano tutti ma si è fatto poco o nulla. Oggi la bomba è scoppiata fra Fornovo e Varano, provincia di Parma, dove è stata ritrovata la carcassa di un cinghiale affetto da peste suina africana.
Siamo dunque nel regno del prosciutto di Parma e dei vari salumi associati. Una catastrofe annunciata che proietta Langhirano, e i suoi stabilimenti, all’interno di una zona con un altissimo indice di rischio. Ed è il preludio al blocco delle importazioni da parte di molti Paesi. Il Canada in primis. Seguiranno anche gli Stati Uniti? Difficile fare previsioni.
Tutto è nelle mani della Commissione europea. Una riunione è già stata programmata per domani. Parteciperanno rappresentanti della regione Emilia Romagna e le aziende interessate. Sentiremo le proposte ma soprattutto quali linee guida verranno adottate. Si potranno macellare maiali provenienti dalle zone a rischio? Si potranno affettare prosciutti provenienti dalle stesse zone? Ma soprattutto, quale sarà il destino del prosciutto crudo di Parma? Con l’eventuale blocco delle esportazioni, i prezzi potrebbero crollare per l’eccedenza del prodotto. Ma come si è arrivati a questa situazione? Appaiono evidenti le responsabilità delle istituzioni e del commissario governativo. Le analizzeremo domani in un articolo del direttore Angelo Frigerio.