Presa Diretta (Rai Tre) attacca Coldiretti: “Potenza di fuoco politica, mediatica ed economica”

2023-10-05T11:30:25+02:005 Ottobre 2023 - 11:22|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , |

Roma – La notizia è passata un po’ in sordina, dato che quasi tutti i siti di informazione hanno preferito raccontare della carne ‘ibirida’ (metà vegetale e metà da laboratorio) prodotta a Singapore. Ma la vera bomba di Presa Diretta, trasmissione andata in onda il 2 ottobre su Rai Tre condotta da Riccardo Iacona, è l’attacco a viso aperto a Coldiretti. Una stoccata dietro l’altra con tanto di intervista finale al presidente Ettore Prandini, in studio, finalmente alle prese con domande incalzanti e non sul pulpito a catechizzare il popolo coldirettiano.

Nel corso dell’inchiesta, chiamata ‘Cibo sovrano’, l’organizzazione agricola viene descritta così: “Le battaglie di Coldiretti aiutano il made in Italy o rischiano di essere corporative, ideologiche e qualche volta antiscientifiche?“. Il riferimento è al bando alla carne coltivata, prontamente approvato dal governo che ha fatto sua la battaglia della confederazione guidata da Prandini e dal potentissimo segretario generale Gesmundo. “Organizzazione che ha molta influenza sulla politica agroalimentare, in Italia e in Europa”, racconta la voce fuori campo tra le immagini del Villaggio di Bari, “Coldiretti è un sindacato con 1,5 milioni di associati provenienti da oltre 300mila aziende. Difende i piccoli produttori, ma anche le grandi imprese e conta sul sostegno di molte multinazionali, tra i suoi maggiori sponsor”. A questo  punto viene inquadrato il logo di McDonald’s. E proprio alla multinazionale americana viene dedicato un approfondimento mostrando le connessioni fra Coldiretti, Cremonini e proprio McDonald’s. “È storicamente una potenza di fuoco politica, mediatica ed economica, fin dalla sua fondazione”, continua la voce fuori campo.

Aggiunge il carico da 90 Emanuele Bernardi, professore di Storia contemporanea all’Università La Sapienza di Roma: “Da sempre è la Coldiretti che impone i propri desiderata al partito di maggioranza, non viceversa. Oggi detta la linea politica al ministero dell’Agricoltura”.

Presa Diretta ha mandato in onda anche stralci di un recente intervento di Gesmundo: “Timmermans è il vero padrone dell’Europa [a settembre si è dimesso per candidarsi alle elezioni olandesi, ndr]”. E viene definito “un imbecille”. Ma fossi in Timmermans non me la prenderei, poteva andare peggio: in altre occasioni si è preso da Gesmundo del “gran cornuto”.  “E’ una guerra sul cibo scatenata in maniera violentissima”, ha proseguito il segretario generale. “Non siamo oscurantisti, siamo quei temerari che hanno acceso la luce per far capire che tipo di tranello c’è dietro questa partita. Ma chi volete prendere per il culo?”, grida dal palco.

A seguire Prandini risponde alle domande di Iacona in studio. “Nel nostro Paese la ricerca sulla carne coltivata non è stata vietata e ci sono alcuni studi di gastroenterologia che dicono che sono cibi particolarmente pericolosi. Poi ci sono l’Oms e la Fao che parlano di allergie e rischi tumorali”. Ribatte il giornalista: “Ma la Fao dice che adesso è presto per capire, e suggerisce di andare avanti con la ricerca. Però, con questo bando del governo, i ricercatori fanno fatica a ottenere i fondi”. Cosa chiede Coldiretti? “Chiediamo di omologare questi prodotti alle medicine. I novel food sono stati approvati dall’Ue in due mesi, ma per approvare un prodotto farmaceutico l’iter è diverso e non si usano le persone come cavie”, sottolinea Prandini. Che poi risponde a tono su pesticidi e sicurezza alimentare, notando come i controlli italiani funzionino, ma il punto è che “i problemi principali, come la Xylella, arrivano da scarichi nei porti di altri Paesi europei, dove i controlli sono meno efficaci”.

A proposito di benessere animale, interessante che – oltre al solito spazio dato alle condizioni degli animali negli allevamenti intensivi – ci sia anche un riferimento a un esempio virtuoso dell’animal welfare come Fumagalli. Intervistato dalla trasmissione, Pietro Pizzagalli commenta: “Un animale meno stressato si ammala di meno. Negli ultimi 10 anni abbiamo ridotto del 60% l’utilizzo di antibiotici. Noi viviamo queste pratiche come investimento sul futuro“.

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