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Roberto Pini: “Peste suina? Siamo solo all’inizio”

2024-04-02T11:30:18+02:002 Aprile 2024 - 11:30|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: , , |

Sermide (Mn) – Intervistato da Teseo by Clal, l’Ad di Pini Italia Roberto Pini inquadra così il contesto di mercato: “Oggi le incognite per il settore sono due: i consumi e la peste suina africana. In questo primo trimestre i segnali non sono stati positivi per i consumi e anche la Pasqua non ha portato a risultati particolarmente brillanti. Il periodo pre-pasquale ha trascinato solo in parte lombi e costine, ma l’incognita sta tutta nell’evoluzione dei listini dopo le festività”.

Non tutti gli anelli della filiera stanno avendo la giusta remunerazione, secondo Pini: “I tagli da lavorazione, come spalle e, in particolare, pancettoni, dovrebbero aumentare, perché il conto economico del macello non è in equilibrio”.

Un altro elemento di preoccupazione è la peste suina: “Non riesco ad avanzare ipotesi, qualora lo scenario peggiorasse ulteriormente. Siamo purtroppo solo all’inizio, con la Psa che ha colpito territori indubbiamente importanti, ma non di primo piano come potrebbero essere le province di Brescia, Mantova e Cremona. Se dovessero rinvenire in quel triangolo produttivo la Peste suina africana, non posso immaginare i riflessi sul mercato e sugli operatori del settore”.

A questo proposito, sarebbe utile un tavolo di filiera, magari coordinato dal ministero dell’Agricoltura: “Potrebbe in questa fase essere utile per mettere a confronto suggerimenti, idee e politiche di rilancio del settore suinicolo”.

Prosegue l’Ad di Pini Italia: “Ad oggi domanda e offerta dovrebbero essere abbastanza in equilibrio, per cui non mi aspetto significative variazioni. Tuttavia, se i suini dovessero aumentare ancora di prezzo con un incremento significativo, anche il prezzo delle cosce dovrà essere rivisto verso l’alto”.

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