“Se non cala il prezzo del suino, la Gdo dovrà adeguare i listini”. Il commento di Giada Roi (Terremerse) a Teseo-Clal

2023-03-06T12:06:55+02:006 Marzo 2023 - 12:06|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: , , |

Sermide (Mn) – Giada Roi, responsabile acquisti e commerciale carni per la Gdo Italia di Terremerse, cooperativa che si occupa soprattutto di carni suine, commenta la difficile situazione del comparto: “Con un mercato dei suini così elevato”, si legge sul sito Teseo by Clal, “e i prezzi delle carni che sono saliti, in modo vertiginoso, nell’ultimo mese, ipotizzo nel giro di alcune settimane due scenari possibili: in caso di ulteriori aumenti o di stabilizzazione alle quotazioni attuali, l’industria sarà obbligata a ribaltare gli aumenti subiti, questo potrebbe portare i consumi di carne suina a fermarsi a vantaggio di carne bovina, oggi in forte difficoltà e avicola. Se dovesse infatti venire meno il fattore competitività della carne suina, il consumatore si orienterà verso altre tipologie, dalla carne rossa alla carne bianca; ricordandoci comunque che oggi e tendenzialmente anche nel prossimo futuro la carne suina resta e resterà la più economica, fattore che permette di mantenere una domanda forte. La seconda strada è un abbassamento del prezzo del suino vivo. In questo caso tutta la filiera ne trarrà ulteriori benefici”.

Il tema dei prezzi resta quello centrale: “Se fra un paio di settimane i prezzi dei suini grassi da macello e dei tagli delle carni resteranno elevati, non avremo altra soluzione che chiedere alla Gdo e clienti tutti di accettare di adeguare i compensi ai fornitori”, dichiara Roi. Anche perché, “in queste settimane si è tanto parlato di mancanza di suini grassi dovuti al minor ristallo, sicuramente veritiero, lo si denota anche dal peso del vivo macellato che scende di circa 1 o 2 kg a settimana. Ad oggi nonostante la maggior parte dei macelli abbiano eliminato un giorno di lavorazione però la disponibilità di prodotto non è venuta meno”.

Negli ultimi anni, Terremerse ha puntato sempre più sulla valorizzazione di tutti i tagli del suino e sull’alto livello di sevizio: “Ci siamo accorti che con la fine della pandemia e la mancanza di figure professionali tra cui i cuochi  è aumentata l’esigenza dei ristoratori ad avere un prodotto di qualità e con un food-cost ben definito e costante. Un prodotto già pronto li agevola notevolmente sia in termini di tempo che di previsione di spesa”, conclude.

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