Boston (Usa) – Un recente e inedito studio presentato al Nutrition 2023 di Boston, incontro annuale dell’American Society for Nutrition, sostiene che, dal punto di vista nutrizionale, le alternative vegetali al latte non sono sempre equivalenti al prodotto di origine animale.
I ricercatori dell’Università del Minnesota, guidati da Abigail Johnson, assistant professor e associate director, hanno analizzato 233 prodotti lattiero-caseari a base vegetale che vengono venduti in Usa. Hanno dunque rilevato che appena 28 delle etichette prese in esame contenevano tante o più proteine, vitamina D e calcio del latte vaccino. Il 76% dei campioni analizzati a base di avena, il 69% di quelli a base di soia e il 66% di quelli a base di mandorla era arricchito con vitamina D e calcio. Il contenuto medio di proteine era di 2 grammi per 240 millilitri di liquido (con una variazione possibile tra gli 0 e i 12 grammi). Solo 38 dei prodotti alternativi analizzati (il 16%) avevano livelli di proteine pari o superiori agli 8 grammi per 240 millilitri del latte vaccino (con quelli a base di soia e pisello che mostravano i livelli maggiori).
“I nostri risultati mostrano che diverse alternative vegetali al latte non sono nutrizionalmente equivalenti al latte vaccino. Sulla base di questi dati, i consumatori dovrebbero fare attenzione a cercare prodotti vegetali alternativi che includano tra gli ingredienti calcio e vitamina D. Potrebbero voler considerare anche la possibilità di aggiungere altre fonti di calcio e vitamina D alle loro diete”, ha affermato la Johnson.
