Casatenovo (Lc) – Venerdì 6 ottobre si è svolto, nella sede dello stabilimento Vismara a Casatenovo, in provincia di Lecco, un incontro fra i sindacati e Roberto Pini, in rappresentanza del gruppo, in predicato per la gestione di Ferrarini. Secondo fonti sindacali, Roberto Pini ha ribadito una linea già nota da tempo: da sempre il suo gruppo si è dichiarato interessato esclusivamente all’acquisizione di Ferrarini.
Vismara rimane invece una risorsa problematica. Soprattutto, su di essa pesa il macigno del decreto ingiuntivo da parte di Intesa. In febbraio infatti il Tribunale di Lecco aveva respinto l’istanza presentata dall’azienda per la sospensione della provvisoria esecutività di un decreto ingiuntivo di Intesa Sanpaolo relativo a 13,25 milioni di euro. La somma corrisponde ai canoni di locazione dello stabilimento Vismara di Casatenovo (Lecco) maturati tra il luglio 2018 e il dicembre 2022. La cifra è dovuta a Intesa in quanto cessionaria del credito, ma lo stabilimento è di proprietà di una società di leasing. Attraverso i suoi legali, l’azienda aveva fatto opposizione al decreto ingiuntivo sottolineando che il credito di Intesa sarebbe nullo, perché trae origine da un’operazione irregolare: i finanziamenti ‘baciati’ di Veneto Banca a Vismara, ovvero finalizzati all’acquisto di azioni dello stesso istituto.
Il giudice Dario Colasanti ha però ritenuto che questa ricostruzione non sia corroborata da solidi elementi e che non ci siano dubbi sulla titolarità del credito. Il problema è che i 13 milioni di euro non erano stati inseriti nel concordato omologato nel 2021. Il Gruppo Pini ha quindi ribadito ai sindacati che non intende, fino a che l’intera operazione non sarà chiarita, entrare nel concordato Vismara.
