Wojciechowski: “Dobbiamo investire nell’innovazione”

2023-09-15T11:23:30+02:0015 Settembre 2023 - 12:30|Categorie: Aperture del venerdì, in evidenza, Mercato|Tag: , |

Meat Sounding. Transizione ecologica. Tutela dei nostri prodotti a Indicazione geografica in altri Paesi. Il commissario europeo per l’Agricoltura risponde alle questioni più calde del settore food.

di Andrea Dusio

Saranno sempre più numerosi i dossier strategici dell’agroalimentare discussi in sedi europee. Per questo è fondamentale il dialogo dei Paesi membri con Bruxelles. La parola a Janusz Wojciechowski, commissario europeo all’Agricoltura.

L’Italia e ora anche la Francia hanno introdotto una legge per sanzionare il cosiddetto ‘meat sounding’. Il tema dei prodotti vegetariani o vegani che utilizzano nomi che si riferiscono a materie prime diverse è anche all’ordine del giorno dell’Ue?

Il primo principio dell’etichettatura degli alimenti è che i consumatori non devono essere ingannati sul prodotto che acquistano e consumano. Detto questo, se alcuni termini dovessero essere fuorvianti per i consumatori, i Paesi dell’Ue hanno la facoltà di intervenire. Ciò è previsto a livello europeo nella legislazione sulle informazioni alimentari ai consumatori (regolamento (Ue) n. 1169/2011).

In Italia è diffusa la convinzione che la transizione ecologica voluta dall’Ue sia estremamente costosa e troppo veloce. Per quanto riguarda le politiche agricole, quali sono i prossimi passi?

La sicurezza alimentare deve andare di pari passo con le azioni ambientali. In questo senso, l’attuale Pac è la più ambiziosa in assoluto per quanto riguarda i risultati ecologici. Gli agricoltori sono parte della soluzione quando si tratta di mitigare gli effetti del cambiamento climatico e di adattarsi a una nuova realtà. Il settore agricolo ha già diminuito le proprie emissioni mantenendo, e talvolta addirittura aumentando, la produttività.

In questo senso, alcuni cambiamenti richiedono più tempo di altri…

Vero, per questo non stiamo più seguendo un approccio ‘unico’. Ogni Paese potrebbe progettare il proprio Piano strategico della Pac e fare le scelte migliori per affrontare le problematiche locali e nazionali. È evidente che gli agricoltori finlandesi non devono affrontare le stesse sfide ambientali degli agricoltori italiani. Ad esempio, l’Italia ha stanziato oltre 10 miliardi di euro del budget del Piano strategico della Pac per interventi mirati al clima e all’ambiente.

Che ruolo hanno ricerca e innovazione?

Un ruolo fondamentale senza dubbio. Ad esempio, possiamo finanziare gli agricoltori affinché modifichino le loro pratiche agricole e usino meno pesticidi. Ma quando questo si traduce nella perdita dei raccolti, andiamo a colpire la produzione alimentare. Dobbiamo quindi investire nell’innovazione: pratiche agricole che incorporano l’agro-ecologia per ridurre l’uso di pesticidi, come le tecnologie di precisione, senza però intaccarne le rese; ma anche l’introduzione di colture più resistenti.

Resta sul tavolo la questione delle denominazioni e di come tutelare questi prodotti.

L’Italia ha un grande patrimonio agroalimentare. Non a caso vanta il maggior numero di prodotti con un marchio di qualità registrati nell’Ue: più di 880 tra alimenti e bevande. Queste denominazioni godono di un elevato livello di protezione, anche contro l’evocazione e l’uso improprio. Un sistema di protezione che tiene conto dei diritti di tutte le parti interessate, le cui norme mirano a evitare etichettature che possano trarre in inganno i consumatori. La Commissione sta pianificando misure concrete per rafforzare ulteriormente la protezione delle indicazioni geografiche: l’anno scorso abbiamo presentato una revisione delle norme attuali e la nostra proposta è attualmente in discussione presso i colegislatori, il Parlamento europeo e il Consiglio. Questa proposta aumenterà la protezione delle indicazioni geografiche su Internet, ad esempio per quanto riguarda le vendite online e l’uso di nomi registrati a dominio. Questa revisione introdurrà anche regole più severe sull’uso delle denominazioni come ingredienti nei prodotti trasformati. Vorrei ricordare che la Commissione è responsabile della registrazione delle denominazioni, ma sono i Paesi che si occupano dei controlli e della conformità.

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