Roma – L’Italia è un grande produttore di caffè, con circa 12 milioni di sacchi di caffè verde trasformato, ed è il settimo consumatore di caffè al mondo, con un consumo pro capite che supera i 5,3 Kg, ovvero circa 95 milioni di tazzine al giorno. Tuttavia, ha un fatturato stimato per il 2022 di 4,5 miliardi di euro, al di sotto della Francia (7,2 miliardi) e poco sopra alla Germania (4,2). È la fotografia scattata da Michele Monzini, presidente del Consorzio promozione caffè, in un’intervista pubblicata dal quotidiano Italia Oggi.
“Il mercato italiano è ancora molto frammentato”, spiega. “Abbiamo circa mille torrefazioni, tra Mezzogiorno (31,3%) e Nord-Ovest (27,3%), e le dimensioni delle aziende sono ancora molto piccole, ma abbiamo maggiore varietà in termini di qualità e valore”. Se guardiamo all’export, però, l’Italia è il secondo esportatore in Europa, con un fatturato di circa 2,3 miliardi di euro nel 2022, e sesto a livello mondiale.
Come riporta il quotidiano, il segmento che nel 2022 è cresciuto sia valore che a volume è quello di cialde, capsule e caffè monoporzionato (+3,4% a valore). Oltre la metà dei volumi di caffè torrefatto va alla Gdo, il 20,6% è veicolato dal dettaglio tradizionale, negozi specializzati e e-commerce, mentre il 25,2% da alberghi, ristoranti, caffetterie e catering, e distributori automatici.
