Pomezia (Rm) – Si è appena conclusa l’assemblea sindacale convocata presso lo stabilimento di Fiorucci a Pomezia Santa Colomba, dopo l’annuncio dei tagli del personale da parte dell’azienda. Abbiamo parlato con Carla Ciocci, vice segretario nazionale di Ugl Agroalimentare. “L’assemblea ha avuto due proroghe, perché era necessario confrontarsi fino in fondo. I lavoratori sono appena usciti dai cancelli. Il piano presentato dall’azienda è incompleto e del tutto insoddisfacente. Per questo lo rigettiamo, alla luce dei costi sociali troppo alti. Si parla di duecento esuberi, di cui undici nello stabilimento emiliano e i rimanenti qui nel Lazio, dove a oggi sono occupate 390 persone. Dunque il cinquanta per cento della forza lavoro. L’azienda vuole chiudere tre reparti: wurstel, insaccati e confezionamento. Alla luce di costi, ritiene non più conveniente la produzione. Qui si concentrano gli esuberi della forza operaia. I tagli però riguardano anche gli impiegati, nella misura del 50% circa. Si consideri che a oggi negli uffici ci sono 100/120 persone. Dunque si tratta di circa 150 operai e 50 impiegati, per dare una dimensione di massima, anche se al momento non abbiamo ancora visto le lettere, pur in considerazione del fatto che il provvedimento per l’azienda dovrebbe avere decorso immediato. È un prezzo inaccettabile, su questo tutte le forze sindacali sono compatte, senza distinzioni. Di fronte a numeri del genere è assolutamente prioritario difendere i lavoratori della Fiorucci. Ci aspettavamo un vero piano di ristrutturazione, ma al momento non c’è nulla del genere, niente che faccia intravedere cosa accadrà da qui a un anno. Per questo porremo in essere scioperi, che al momento non sono ancora stati calendarizzati, e ci muoveremo presso la Regione Lazio e il Mise, con l’obiettivo di far tornare l’azienda sui suoi passi”.
