Parigi (Francia) – “Sono al vaglio tutte le opzioni” per quanto riguarda il proseguimento delle attività di Danone in Russia. Fonti vicine all’azienda, infatti, avevano dichiarato che, dopo la strage di Bucha in Ucraina e con l’inasprimento delle sanzioni occidentali, la multinazionale francese stava valutando di lasciare il Paese. La notizia è stata riportata ieri dall’agenzia di stampa Reuters. Un portavoce dell’azienda, comunque, ha affermato che per il momento “la posizione di Danone rispetto alle sue attività in Russia non è cambiata. Tutte le opzioni sono sul tavolo e il gruppo sta monitorando la situazione in stretta collaborazione con il governo francese”.
La multinazionale ha proseguito, dopo lo scoppio della guerra, le sue attività di produzione di referenze dairy e per l’infanzia in Russia. Ha invece tagliato ogni altro legame con il Paese tagliando le operazioni di import/export, così come gli investimenti e le attività promozionali. Ha inoltre affermato di non accettare denaro, dividendi e profitti derivanti dal business in Russia. Le attività nel Paese pesano sul 5% dei ricavi di Danone.
