Modena – “Da un anno e mezzo, non si erano mai viste una tale corsa al rialzo e una stabilizzazione su livelli insostenibili del prezzo della materia prima per un periodo così lungo”. Sono le parole – riportate da Teseo by Clal – del presidente del consorzio di tutela del Prosciutto Veneto, Attilio Fontana (in foto), che si dice “sinceramente preoccupato per la tenuta del comparto, in quanto non si riescono a scaricare a valle i maggiori costi”.
L’inflazione, unita alla conseguente stagflazione, sta colpendo i consumi alimentari e a soffrirne sono soprattutto i prodotti di fascia alta. Fontana si dice preoccupato in quanto “i dati delle introduzioni dei prosciutti Dop di tutti i consorzi stanno calando”. Se le cose proseguono in questo modo, aggiunge, “temo che gli stessi operatori della filiera, col rialzo dei prezzi della Dop e il ribasso invece dei prezzi del generico che si sono verificati in passato, possano spingere verso prodotti a minor valore”.
La situazione è eccezionale: “Non è la prima volta che assistiamo a fenomeni di alti e bassi, ma mai così, anche perché, purtroppo, non si vedono prospettive di inversione di tendenza nel breve e medio periodo. Pur comprendendo il desiderio di recupero dopo la prima parte del periodo del Covid, non comprendo, in tutta sincerità, la fermezza degli allevatori a non ritoccare le quotazioni su prezzi ragionevoli e comunque ampiamente remunerativi, perché, così facendo, stanno indebolendo l’intero settore della trasformazione con rischi concreti per la sopravvivenza dell’intera filiera”.
