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Il Grana Padano costa più del Parmigiano Reggiano?

2023-09-07T09:15:37+02:007 Settembre 2023 - 09:11|Categorie: Formaggi, in evidenza|Tag: , , |

Reggio Emilia – La produzione 2021 di Parmigiano Reggiano, che aveva registrato un +4% (arrivando a 4,1 milioni di forme), fa soffrire le quotazioni del formaggio Dop. Non è bastata la crescita delle vendite del 3% a bilanciare l’eccesso di offerta. Si riduce, così, la forbice storica dei prezzi rispetto al Grana Padano, che ad agosto è arrivato persino a costare di più.

Infatti il prezzo registrato dalla Camera di commercio del Grana Padano stagionato 16 mesi è arrivato a 9,98 euro al chilo (franco azienda, Iva esclusa), contro i 9,95 euro del Parmigiano Reggiano stagionato 12 mesi. Formaggio, questo, che prima aveva una quotazione superiore del 20-25% rispetto alla controparte. Facendo il confronto con il Grana Padano 9 mesi, la forbice del prezzo si è ridotta dal 30-40% a poco più del 10%.

Il direttore del consorzio del Parmigiano Reggiano, Riccardo Deserti, spiega così la situazione al quotidiano Italia Oggi: “La nostra debolezza si è incrociata con il picco di prezzo del Grana Padano dopo il calo della produzione del biennio 2021-22. Noi digeriamo solo adesso il picco di offerta e questo ha soffocato la ripresa delle quotazioni. […] È ragionevole immaginare che nell’arco di tre-sei mesi la forbice si riapra secondo i differenziali storici”.

Intanto il consorzio ha deciso di rivedere profondamente la propria strategia di marketing (leggi qui). “È previsto un rilancio del piano marketing già dal prossimo mese”, spiega ancora Deserti. L’investimento rimane “nell’ordine dei 29 milioni di euro”, puntando soprattutto sul Nord America. Infatti, mentre l’Italia va bene, ci sono state difficoltà in quella zona. L’Europa tiene, anche se non va benissimo la Germania. “Nel resto del 2023 potrebbero perdurare le tensioni sui prezzi con le stagionature tardive. Per il 2024 l’obiettivo è il riequilibrio del mercato con l’arrivo della produzione 2022, risultata in contrazione del 2,2% sull’anno precedente”.

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