Roma – Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, commenta il recente divieto definitivo del parlamento alla produzione e commercializzazione di carne e altri prodotti realizzati in laboratorio. Intervistato da Milano Finanza, sottolinea che i prodotti a base cellulare “non verranno mai realizzati in Italia perché il costo della materia prima, il costo energetico e le produzioni su larga scala non vedono l’Italia come un Paese interessante sotto questo punto di vista. Verranno scelti Paesi dove il costo manodopera è molto basso, così come quello energetico o dove non ci sono controlli sul tema delle emissioni“. Impossibile, quindi, secondo il numero uno di Coldiretti, una convivenza tra sistemi di produzione tradizionale e a base cellulare. Inoltre, i prodotti di quest’ultimo segmento “non sarebbero commercializzati sulle catene tradizionali come noi pensiamo. Non troveremmo la carne coltivata sul banco accanto alla carne normalmente allevata col lavoro dei nostri agricoltori. La troveremo su piattaforme che andranno a cancellare un valore economico-sociale del nostro Paese”. Prandini nota poi che l’unico Paese che commercializza carne sintetica al momento è Singapore, mentre in Israele il prodotto è disponibile in alcuni ristoranti, con sottoscrizione di una liberatoria che esoneri il locale da ogni responsabilità su possibili effetti collaterali. E ancora: “Oggi lo standard che hanno questi prodotti vedono richieste di possibili insediamenti in parti completamente diverse rispetto a dove siamo noi”.
Ma allora viene da chiedersi: come fa Prandini a essere così sicuro che i prodotti a base cellulare non arriveranno mai sui banchi della distribuzione? I settori e le aziende (agricole e non) si evolvono, dovrebbe saperlo. Ma la vera domanda è cosa diavolo siano le “piattaforme che andranno a cancellare un valore economico-sociale del nostro Paese” che venderanno prodotti a base cellulare. Chi ci sarà dietro? Gli alieni? ChatGpt? L’onorevole Della Vedova? Ah, saperlo…
