La guerra dei biscotti (6). Simone Pallavicini (avvocato): “Il processo potrebbe richiedere diversi anni”

2024-02-14T09:12:21+02:0012 Febbraio 2024 - 12:29|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , , |

Meda (Mb) – Imperversa la guerra dei biscotti che vede protagonisti Barilla e Tedesco (leggi qui). La controversia è ricca di implicazioni per tutto il mondo dell’industria agroalimentare. Abbiamo quindi voluto intervistare l’avvocato Simone Pallavicini (in foto), esperto in questioni di proprietà intellettuale, per comprendere meglio le motivazioni legali dietro il provvedimento provvisorio che impone a Tedesco il blocco della produzione di alcuni tipi di biscotti.

“L’ordinanza cautelare”, spiega, “deve essere giustificato dalla necessità di intervento urgente volto a prevenire un danno grave e potenzialmente irreparabile. La decisione in questa fase è presa da un giudice monocratico sulla base di una valutazione, a cognizione necessariamente sommaria, riguardo alla verosimile fondatezza dei diritti fatti valere”. Un contenzioso in materia di contraffazione di marchio di forma e concorrenza sleale “potrebbe richiedere anche molti anni prima di arrivare a una decisione definitiva. La tutela dei marchi di forma è questione spesso controversa, dipendente da complesse valutazioni in fatto e in diritto, per cui la possibilità che si arrivi in Cassazione è concreta”.

Affinché una forma sia tutelata come marchio dalla legge, devono sussistere alcuni specifici requisiti: “Che la forma sia nuova, cioè sufficientemente diversa da eventuali marchi preesistenti, e distintiva, cioè capace di identificare l’origine imprenditoriale del prodotto o servizio caratterizzato dal marchio medesimo”. Stabilita la validità di un marchio, occorre dunque valutare se sussista o meno la contraffazione dello stesso. Al riguardo, tre casistiche possono essere rilevanti: “La prima è quella della doppia identità: sia marchi che i prodotti sono uguali. La seconda, invece, dipende dall’accertamento di un rischio di confusione per il pubblico. La terza è quella volta a verificare se la somiglianza tra i marchi possa tradursi in un indebito vantaggio che l’imitatore trae dall’accreditamento sul mercato del marchio anteriore”.

L’intervista completa sarà pubblicata sul numero di febbraio di DolciSalati&Consumi.

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