Milano – Secondo le stime riportate da Clal, il valore del mercato mondiale per i prodotti a base vegetale alternativi a latte e derivati passerà dai 28,55 miliardi di dollari del 2023 a 69,84 miliardi di dollari entro il 2030. Il tasso annuo di crescita composto (Cagr) sarà del 13,63%.
Le ragioni dietro questa crescita sono molteplici: si va dall’intolleranza al lattosio, al timore per la presenza di allergeni o di residui di antibiotici, fino all’attenzione per il benessere animale e al timore per l’impatto ambientale degli allevamenti. Le alternative vegetali, come sottolinea Clal, rimangono comunque diverse rispetto ai prodotti lattiero-caseari da cui traggono ispirazione sotto due aspetti fondamentali: il profilo organolettico/sensoriale e le caratteristiche nutrizionali. “Una recente ricerca Usa condotta su 223 bevande a base vegetale prodotte da 23 aziende”, si legge sul sito, “ha rilevato che solo il 12% dei prodotti alternativi aveva un contenuto in calcio, vitamina D e proteine simile o superiore al latte; 170 di queste bevande erano fortificate con calcio e vitamina D per renderle equiparabili al latte. Tali integrazioni riguardavano, rispettivamente, il 76% per le bevande ottenute da avena, il 69% per quelle da soia ed il 66% per quelle da mandorla”.
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