• Parigi

Le Maire pronto a colpire le marginalità “eccessive e indebite” dei produttori

2023-09-01T11:53:45+02:001 Settembre 2023 - 12:30|Categorie: Aperture del venerdì, in evidenza, Mercato|

Il ministro francese dell’Economia e delle Finanze minaccia il pugno forte contro quelle aziende che non si adeguano alla richiesta di diminuzione dei prezzi contro l’inflazione. L’incontro con la filiera ha prodotto il congelamento del costo di ulteriori 5mila referenze.

Di Andrea Dusio

Alla vigilia di un nuovo incontro con distributori e produttori, Bruno Le Maire, ministro francese dell’Economia e delle Finanze, ha chiesto a tutti gli attori della filiera agroalimentare di impegnarsi maggiormente nella lotta all’inflazione e ha minacciato di penalizzare chi “non sta al gioco”. Intervistato dalla stampa a margine dell’università estiva Medef, nella giornata di martedì 29 agosto, Le Maire ha salutato il rallentamento dei prezzi dei prodotti alimentari, che secondo lui è in gran parte dovuto all’azione del governo.

“I prezzi stanno iniziando a rallentare perché abbiamo agito: abbiamo fatto pressione sui distributori e sui produttori e continueremo a farlo”, ha promesso. Per accelerare questa riduzione dei prezzi, che definisce “priorità assoluta”, il ministro ha elencato tre elementi su cui chiederà di andare oltre. In primo luogo, ha sottolineato la necessità di “ampliare il numero di prodotti su cui i distributori industriali possono impegnarsi”, facendo riferimento a un elenco attuale di 1.000 referenze. Le Maire, poi, vorrebbe anche che un maggior numero di produttori si impegnasse contro “l’alto costo della vita”.

Ad oggi, 35 operatori del settore hanno preso impegni con il governo. Infine, ha detto che dovrebbero prendere impegni “a lungo termine” per offrire “visibilità” ai francesi. E con quelli che, come anticipato, “non stanno al gioco”, il ministro non esclude la possibilità di applicare sanzioni. Le Maire ha chiarito di non includere tra questi produttori “recalcitranti” i gruppi in difficoltà che hanno visto i loro margini ridursi, o le aziende indebolite dall’impennata dei prezzi dell’energia.

L’azione del ministero sarà improntata in tal senso, sulle relazioni della direzione generale della Concorrenza, del consumo e del controllo delle frodi (Dgccrf) e dell’Ispettorato generale delle finanze (Igf). “Se, sulla base di questo lavoro, troveremo margini eccessivi e indebiti, non esiterò a fare i nomi delle aziende o a usare l’arma fiscale”, avverte Le Maire. “Ritengo che la stragrande maggioranza dei produttori e dei distributori stia al gioco”, ha precisato, prima di aggiungere: “Le nostre discussioni sono positive e costruttive, ma abbiamo bisogno di risultati ancora più visibili per i nostri connazionali”.

Intervenendo infine su France 2 giovedì 31 agosto, dopo i colloqui con produttori e distributori, il ministro dell’Economia ha dichiarato che l’industria dei beni di consumo si è impegnata a bloccare l’inflazione negli ipermercati. “Hanno preso un primo impegno: i prezzi non aumenteranno e non diminuiranno per 5mila referenze”.

Intanto però, nei giorni scorsi, alla vigilia dell’incontro, si era registrata la presa di posizione di Alexandre Bompard, amministratore delegato di Carrefour, che, con riferimento ai prodotti non food, ha annunciato di voler chiedere a Le Maire una moratoria sull’applicazione della legge Descrozaille, che regola le promozioni di alcune referenze e che entrerà in vigore nel marzo 2024.

Secondo Alexandre Bompard, questa legge porta i rivenditori a dover limitare le promozioni nelle farmacie e per i prodotti per la cura e l’igiene al 34%. “Oggi posso vendere il detersivo al 50 o al 60% di sconto”, ha spiegato. Non appena verrà applicata la legge, Carrefour e altri rivenditori saranno obbligati a limitarsi al 34%. Alexandre Bompard ha deplorato il fatto che i consumatori, colpiti dall’inflazione, si privino di prodotti “essenziali” come “protezioni femminili, pannolini, dentifricio”, che registrano cali di vendita “a due cifre”.

La legge Descrozaille “avvantaggia solo tre grandi multinazionali globali”, ha dichiarato il ceo, citando Procter & Gamble, Henkel e Unilever. Presentata dal deputato del Rinascimento Frédéric Descrozaille, la proposta di legge è stata criticata dai dettaglianti: uno dei principali punti critici è appunto il tetto del 34% alle promozioni “shock” sui prodotti non alimentari, ritenuto “irresponsabile e inflazionistico” dalla FCD, la federazione dei datori di lavoro del commercio al dettaglio. Deputati e senatori hanno comunque mantenuto il tetto, ma hanno concordato di posticiparne l’entrata in vigore al primo marzo 2024.

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