Sermide (Mn) – Alessandro Masetti, responsabile freschi e surgelati di Coop Italia, commenta al portale Teseo by Clal il contesto di mercato delle filiere lattiero caseario e suinicola. “Il consumatore è molto attento a ciò che acquista, soprattutto in una fase come quella attuale in cui ha minore potere di acquisto e, quindi, presta molta attenzione a una combinazione di prezzo e di etichetta, dove la sostenibilità gioca un ruolo non marginale. Nel medio periodo non credo si riuscirà a recuperare il potere reale di spesa delle famiglie italiane, per cui bisognerà lavorare per avere prodotti più sostenibili anche sul piano economico e più competitivi da subito, coniugando aspetti etici e valoriali e convenienza”, spiega.
Il top buyer vede poi una correlazione tra le due filiere, con “volumi che flettono in entrambi i comparti a causa, soprattutto, dei costi dei prodotti aumentati di circa dieci punti percentuali. Si va dal +15% per il latte al +8% dello yogurt, fino al +5% di media nella filiera dei suini”.
Le conseguenze pesano sulle vendite: “Gli incrementi hanno pesato sull’andamento dei volumi che è significativamente in perdita. Il prodotto che si comporta meglio è lo yogurt, mentre il latte perde oltre il 6% a volume e i salumi a libero servizio perdono il 5% in quantità”.
Lo scenario per le due filiere, quindi, si prospetta complicato: queste frenate rischiano di deprimere gli investimenti anche nel medio e lungo periodo, con il rischio che l’incremento dei costi fissi e una minore redditività creino problemi in particolare alle Pmi. “Da qui la necessità di ripensare in maniera costruttiva al futuro delle filiere, attraverso un dialogo condiviso fra tutte le parti protagoniste”, aggiunge saggiamente Teseo.
