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Mercato carni suine: Canada e Ue perdono quote, crescono Usa e Brasile. L’analisi di Clal

2023-08-03T16:19:58+02:003 Agosto 2023 - 16:19|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: , |

Modena – Il mercato mondiale delle carni suine è caratterizzato da situazioni di eccesso e carenza di offerta che modificano gli scambi internazionali. È quanto si apprende da un’analisi di Clal.

Le produzioni europee stanno facendo i conti con i costi maggiorati di produzione (alimentazione ed energia) e la diffusione della peste suina. La minore offerta ha causato l’aumento dei prezzi che, di conseguenza, ha rallentato la domanda mondiale e quella domestica. In riduzione anche l’offerta canadese, in flessione a causa dei maggiori costi degli input produttivi, dei tassi di interesse e delle difficoltà nel trovare personale. A questa situazione si affianca una domanda domestica e internazionale sempre più debole.

Sono invece in aumento le produzioni di carne suina negli Usa e in Brasile, trainate dalla domanda asiatica. Negli Stati Uniti, le maggiori esportazioni (che incidono per il 25% sulla produzione) stanno trainando i prezzi locali verso l’alto. I consumatori, di conseguenza, si stanno spostando verso tagli meno pregiati.

Guardando alla Cina, principale importatore di carne suina al mondo, si assiste a una lenta ripresa dei consumi che, tuttavia, non compensa la crescita dell’offerta. Ne conseguono prezzi ridotti che spingono gli allevatori a ridurre le mandrie e macellare prima gli animali per ottenere un recupero dei prezzi. Per il momento, fa sapere Clal, il risultato è l’elevato livello delle scorte. Grazie ai prezzi dell’import – che rimangono inferiori rispetto ai prezzi locali – le importazioni hanno poi registrato degli aumenti. Bisogna infine considerare che diversi paesi, tra cui Cina, Filippine e Thailandia, stanno registrando diversi casi di peste suina africana, che riducono l’offerta domestica favorendo le importazioni.

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