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Osservatorio Uiv-Vinitaly: “Rischio corto circuito per il vino italiano”

2023-10-10T09:36:46+02:0010 Ottobre 2023 - 09:33|Categorie: in evidenza, Vini|Tag: , , , , , |

Roma – È uno scenario fosco quello dipinto dall’ultimo Osservatorio di Uiv-Vinitaly, che parla di un possibile “corto circuito” per il vino italiano in questo 2023, “il più complicato degli ultimi 20 anni”. I dati sulla vendemmia in corso rischiano di essere peggiori delle stime diffuse dall’Osservatorio Assoenologi, Ismea e Uiv, che un mese fa davano il raccolto a -12%. La situazione peggiore sarebbe al Nord, ma anche in Sicilia e Abruzzo, a causa di eventi grandinigeni e del caldo persistente, che ha asciugato le uve.

Male anche il mercato dello sfuso, fermo nonostante la scarsità del prodotto disponibile per la nuova annata: -40% le contrattazioni rispetto alla media del periodo con i prezzi che – non solo sui vini comuni, ma anche su quelli Dop-Igp, specie del Centro-Sud Italia – stanno registrando forti pressioni verso l’alto, sottolinea l’Osservatorio. “In questo frangente di mercato abbiamo da un lato quotazioni di sfuso che tentano, con poco successo, un comprensibile rimbalzo dettato dalla scarsità di prodotto”, evidenzia rileva il segretario generale di Uiv, Paolo Castelletti, “dall’altro c’è un mercato della domanda, a partire dalla Gdo, che non è disposto ad assorbirne la dinamica e che, anzi, chiede in molti casi la riduzione dei prezzi. Un paradosso, per le imprese del vino, accentuato da un commercio con l’estero in forte ripiegamento”.

Infine, i dati sui primi sette mesi dell’anno mostrano un calo del -9% a volume e del -6% a valore anche per il commercio estero di vino italiano. Pesante la situazione nel primo mercato al mondo – gli Stati Uniti – che negli ultimi quattro mesi è passato da -4% (volume) a -12%, con gli spumanti tricolori a -16% e i fermi imbottigliati a -10%”, evidenzia l’Osservatorio. A eccezione della Russia, tutti i top 12 mercati terzi presi in esame segnano quantità in calo: Regno Unito (-3%), Svizzera (-10%), Canada (-20%), Giappone (-16%), Norvegia (-13%), Cina (-27%) Sud Corea (-40%), Australia (-20%) e Brasile (-4%).

“C’è la consapevolezza che dopo un biennio eccezionale questo sarà un anno di sacrifici per tutti, con riduzioni che si sperano essere solo congiunturali”, aggiunge Castelletti. “L’invito è che tutti gli attori della filiera siano attenti e consapevoli della situazione, con la coscienza che ognuno dovrà privarsi di qualcosa per traguardare il periodo, evitando fenomeni speculativi”.

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