Macomer (Nu) – Il 2023 per il Pecorino Romano è stato segnato dall’aumento delle quotazioni del formaggio e del valore del latte. Oltre che dal raggiungimento della più elevata quota produttiva negli ultimi cinque anni. A farlo sapere è Gianni Maoddi, presidente del Consorzio di tutela della Dop, intervistato da Italia Oggi. “Nella campagna 2023 abbiamo raggiunto il picco massimo di valore a 14,20 euro al chilo, poi stabilizzato a metà anno a 12,33 euro”, dichiara al quotidiano. “Nel 2019 il formaggio valeva 5,13 al chilo, il prezzo del latte era di 60 centesimi al litro, mentre oggi siamo a 1,6 – 1,7 euro”.
La produzione di Pecorino Romano è aumentata di 40mila quintali nel 2023, segnando +12%, arrivando a toccare la produzione massima negli ultimi cinque anni con 366mila quintali. “La produzione in eccesso ci consentirà di non avere rotture di stock, come accaduto negli ultimi tre anni a febbraio-marzo.; il mercato avrà disponibilità tutto l’anno e non ci saranno speculazioni sui prezzi”, spiega Maoddi. La mancanza di prodotto a febbraio-marzo degli ultimi tre anni ha comportato ripercussioni anche sull’export, che vale il 70% della produzione. Sul mercato Usa, infatti, che vale il 60% delle esportazioni, Maoddi fa sapere che nel 2023 è stato registrato -11,8% in volume, ma +7,5% in valore.
La filiera del Pecorino Romano rappresenta attualmente il 45% del Pil agricolo della Sardegna e conta 11.500 aziende, un milione e 300 mila forme e 400 milioni di euro di fatturato alla produzione.
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