Presunta truffa riso biologico: assolti i cinque imputati

2023-06-23T12:31:53+02:0020 Agosto 2020 - 10:55|Categorie: Pasta e riso|Tag: , |

Vercelli – Con la chiusura della sentenza di primo grado, il giudice Cristina Barillari del tribunale di Vercelli ha assolto cinque noti produttori risicoli dall’accusa di frode o tentata frode per aver coltivato e venduto (o tentato di vendere) riso biologico che, secondo il pm Davide Pretti di fatto non lo era. L’assoluzione, ‘perché il fatto non sussiste’, è avvenuta a fine luglio, dopo cinque anni dall’avvio delle indagini. Il processo ha riguardato Chiara Dalmasso (Euroagricola), Renato Delsignore titolare dell’omonima ditta alla cascina Gardina di Bianzè (Vc), Gianluca Picco, titolare di un’impresa agricola di Bianzè, Benedetto Picco, Godino Triglio (Carpo Farm). Le parti offese erano: Riseria Vignola Giovanni di Balzola (Al), Agricola lodigiana (Vc), Wbt di Settimo Torinese (To), Riso Scotti (Pv), Riseria Provera di Santhià (Vc) e Riseria Martinotti Giuseppe di Trino (Vc), oltre a Gian Pier Battista Godio, presidente di Legambiente Piemonte, che si era costituito parte civile. Secondo l’accusa gli imputati producevano riso usando prodotti fitosanitari (pesticidi) non contemplati dai regolamenti CE per la produzione del biologico e, in ogni caso non provvedevano, sempre secondo l’accusa, a separare il riso convenzionale da quello bio usando gli accorgimenti che sarebbero stati necessari, in fase di produzione, di raccolta e di trasporto all’industria che doveva lavorarlo. Secondo il capo di imputazione, dunque, spacciavano risone convenzionale per biologico, distribuendolo come tale alla trasformazione e al consumatore.

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