Scordamaglia (Filiera Italia) all’attacco di Confagricoltura e Union Food

2024-06-05T14:49:37+02:0027 Maggio 2024 - 09:39|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , , |

Roma – Il palcoscenico è la prima pagina del quotidiano Il Giornale di domenica 26 maggio. Il titolo è di quelli che richiamano l’attenzione: ‘Scoppia la guerra del cibo’. E il sommario non è da meno: “Scordamaglia (Filiera Italia): ‘Gli accordi con le multinazionali di Confagricoltura umiliano la dieta mediterranea con grave danno per l’economia e i consumatori’”. All’interno le due pagine d’apertura riportano l’intervista con l’amministratore delegato di Filiera Italia, a cura di Osvaldo De Paolini.

Ma con chi ce l’ha Scordamaglia? Lo scopriamo nella risposta a una domanda che il giornalista pone come un assist: “… Siete contro le alleanze come quelle che ha stretto di recente Confagricoltura, l’associazione dei produttori guidata da Massimiliano Giansanti”. E qui L’ad di Filiera Italia fa gol a porta vuota: “Bisogna avere il coraggio di fare delle scelte. Non si può dire di rappresentare al tempo stesso le grandi multinazionali globali che hanno la loro forza in prodotti omologati, con identico sapore e gusto, in tutte le parti del mondo, e aziende che, piccole o grandi, rappresentano la distintività e la tipicità italiana”. Gli esempi vengono dopo: “Penso ad associazioni come Union Food che ormai hanno tra i loro soci aziende che producono integratori, multinazionali globali dell’alimentare come Nestlè, Unilever, Mondelez, aziende farmaceutiche come Bayer e, accanto a loro, imprese di un prodotto tipico come la pasta. E’ fuori dalla mia portata, e non solo mia, riuscire a capire come interessi così divergenti possano essere rappresentati in un unico contenitore”.

E il contenitore di cui parla è Mediterranea, l’associazione lanciata, di recente, da Confagricoltura e proprio Union Food: “Faccio davvero fatica a capire come sposare modelli omologanti di multinazionali globali porti valore agli agricoltori… Dicono di voler promuovere la dieta mediterranea ma poi sostengono il Nutriscore, investono nei cibi prodotti in laboratorio, a volte, non rispettano la norma sulle pratiche commerciali sleali come testimoniato dalle sanzioni applicate a Lactalis”. Strano questo attacco. Ma in Filiera Italia non ci sono anche: Carrefour (che utilizza il Nutriscore), McDonald’s (l’antitesi alla dieta mediterranea), il gruppo Bonduelle (multinazionale francese)?

 

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