Speck Alto Adige Igp: produzione in calo nel 2020 (-4,4%)

2021-02-23T17:34:47+02:0024 Febbraio 2021 - 08:30|Categorie: Salumi|Tag: , , |

Bolzano – Il 2020 si conferma un anno difficile per lo Speck Alto Adige Igp, che registra un calo della produzione del 4,4% rispetto al 2019. La produzione si attesta a 2.802.310 baffe contrassegnate con il marchio Igp. Sono alcuni dei dati emersi nel corso dell’assemblea annuale, tenutasi il 20 febbraio in forma virtuale, alla quale hanno preso parte produttori associati. Nell’occasione è stato eletto anche il nuovo presidente del Consorzio, David Recla. Il mercato italiano si conferma il principale sbocco commerciale per lo Speck Alto Adige Igp (66,5% con un aumento di due punti sul 2019), soprattutto nelle regioni del Nord e all’interno del territorio altoatesino, anche se cresce sempre di più la domanda da parte del Sud Italia e dei paesi oltre i confini nazionali. Il mercato estero rappresenta il 33,5% della restante quota e sono soprattutto la Germania (che aumenta la quota percentuale al 28% dal 26% dello scorso anno) e gli Usa (1,7%) a registrare un aumento della popolarità dello Speck Alto Adige Igp, inserendolo tra i prodotti della salumeria italiana più esportati. Seguono Francia (1,4%), Austria (0,9%) e Svizzera (0,7%). Il canale di vendita principale in Italia resta la Grande distribuzione con il 68,5%. Seguono i discount con il 17%, i grossisti con il 5,4%, la vendita al dettaglio con il 4,3% e la gastronomia con il 2,2%. Lo speck preaffettato resta comunque la prima scelta per i consumatori: nel 2020 sono stati prodotti 44.783.524 milioni di confezioni di speck preaffettato (+16,6% rispetto al 2019).

In foto: David Recla, presidente del Consorzio di tutela Speck Alto Adige Igp

Torna in cima