• Allevamenti di montagna

Stalle piccole e costi di produzione elevati: la crisi degli allevamenti in Valtellina

2024-01-26T08:52:08+02:0023 Gennaio 2024 - 09:43|Categorie: Formaggi|Tag: , , , |

Sondrio – La crisi degli allevamenti di montagna colpisce anche la Valtellina. Alpeggi e pascoli si spopolano a causa della diminuzione della redditività delle attività economiche tradizionali. A parlarne è Il Sole 24 Ore in un inserto dedicato alla Lombardia.

Uno dei principali problemi riguarda i costi di produzione, che in montagna sono maggiori e non sempre vengono riconosciuti agli allevatori. “Quelle di montagna sono stalle piccole, è difficile fare economie di scala“, spiega Lorenzo Aliverti della Latteria di Chiuro. “A dicembre l’industria pagava il latte agli allevatori in media 48 centesimi al litro: se in montagna non ne riconoscessimo almeno 60, di centesimi, le stalle non starebbero nemmeno in piedi”. Inoltre, i terreni coltivabili per i mangimi sono pochi, ciò significa che gli allevatori hanno meno capacità di produrre in casa il mangime per il bestiame, con un conseguente aumento dei costi.

“Le stalle piccole non bastano più a mantenere tutta la famiglia”, spiega al Sole 24 Ore Fabio Esposito, direttore della Latteria sociale Valtellina. Ed espone un dato: “Soltanto negli ultimi due anni la crisi ci ha fatto perdere il 10% del latte conferito e ha generato il 7% di chiusure”. Un simile destino anche per la Latteria di Chiuro: “In cinque anni avranno chiuso il 5-6% delle stalle”, dichiara Aliverti. E afferma: “I sostegni ci sono, ma non esiste nessun contributo ad hoc per abbattere il gap di competitività sui costi tra latte di pianura e latte di montagna perché la Ue non lo permette, lo considera una distorsione della libera concorrenza”.

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