Crisi Fiorucci, accordo raggiunto tra azienda e sindacati

2024-02-02T16:17:25+02:002 Febbraio 2024 - 15:46|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: , , , |

Roma – È stato raggiunto nella tarda serata di ieri l’accordo tra le rappresentanze sindacali e la proprietà di Fiorucci. Le sigle confederate (Fai/Cisl, Flai/Cigl e Uila/Uil) hanno rilasciato alle 13 di oggi un comunicato in cui si legge: “Dopo diversi incontri svolti nel corso di oltre due mesi, al termine di un confronto intenso nel quale non sono mancati momenti di tensione, nella serata di ieri è stato sottoscritto presso la sede di Unindustria Roma, tra le Segreterie nazionali e territoriali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil e la Rsu un protocollo d’intesa con la società Cesare Fiorucci che prevede esclusivamente incentivi all’esodo volontario a fronte dei 211 esuberi inizialmente dichiarati dall’azienda. Per i pensionabili nell’arco dei 12 e 24 mesi è stato concordato un incentivo che assicurerà ai lavoratori nei periodi di Naspi (identità mensile di disoccupazione per lavoratori subordinati che abbiano perso l’occupazione)  una copertura pari all’80% della propria retribuzione.

Per i pensionabili entro 36 mesi è previsto, oltre all’integrazione alla Naspi, un’ulteriore copertura pari all’80% della retribuzione e l’intero importo della contribuzione volontaria da versare fino al raggiungimento della pensione. In aggiunta a ciò, per i pensionabili nell’arco dei 12, 24 e 36 mesi, è riconosciuto un ulteriore incentivo per chi manifesterà la non opposizione al licenziamento entro l’8 febbraio prossimo.

Per i volontari che non raggiungono la pensione l’incentivo assicurerà l’80% della retribuzione per un anno, nonché 1.500 euro lordi per ogni anno di anzianità aziendale; a queste cifre si aggiungono, per chi manifesterà la non opposizione al licenziamento entro il 29 febbraio, un ulteriore incentivo differenziato a seconda dell’età. Infine, sarà offerto uno specifico servizio di outplacement.

“Il ritiro dei licenziamenti coatti e l’opportunità di uscite volontarie, sostenute da una importante incentivazione, rappresentano una grande vittoria delle lavoratrici e dei lavoratori della Fiorucci, frutto delle azioni e dell’impegno messi in campo in questi mesi”, dichiarano le tre sigle. “L’intesa raggiunta – aggiungono i sindacati – ci soddisfa anche con riferimento al tema delle terziarizzazioni, rispetto al quale è stato riaffermato il rispetto dell’art. 4 del Contratto nazionale dei lavoratori ed è prevista la prosecuzione del confronto sul tema con le Rsu e le organizzazioni sindacali a livello locale. Siamo fiduciosi che l’intesa raggiunta, che sarà sottoposta all’approvazione delle lavoratrici e dei lavoratori, rappresenta il primo passo per il rilancio della Fiorucci e dello stabilimento di Santa Palomba”.

Soddisfazione espressa anche da Ugl Agroalimentare. “Il protocollo d’intesa raggiunto nella notte del 1° febbraio è il frutto di un lungo confronto che ha avuto come obiettivi scongiurare i 211 licenziamenti e impostare un dialogo tra lavoratori e azienda sul tema della riorganizzazione, libero da ricatti”, afferma Carla Ciocci, vicesegretario nazionale del sindacato autonomo, in una nota n cui si ricorda che l’intesa siglata sarà sottoposta al giudizio dei dipendenti Fiorucci nel corso dell’assemblea indetta dalle Rsu per martedì 6 febbraio 2024, prevede come unico criterio l’adesione volontaria all’accordo di non opposizione al licenziamento dei lavoratori, siano essi vicini alla pensione o meno.

L’azienda ha sottoscritto inoltre i 32 milioni di investimenti nell’arco dei prossimi 6 anni e stabilito un confronto con le Rsu e le organizzazioni sindacali territoriali, in tema di esternalizzazioni, che dovranno avvenire nel pieno rispetto del perimetro del già citato articolo 4. In merito registriamo il commento di Francesco La Rocca, che è rappresentante delle Rsu e segretario regionale di Ugl: “Se l’assemblea darà parere favorevole al protocollo raggiunto, la procedura si concluderà senza le drammatiche ripercussioni sui lavoratori e le loro famiglie che si prefiguravano ad inizio vertenza. Inizierà in questo modo il lavoro sul futuro della Fiorucci che deve e dovrà rimanere una realtà solida dell’industria alimentare italiana”.

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