Crisi Fiorucci: l’azienda apre alla volontarietà degli esuberi

2024-01-29T09:13:05+02:0029 Gennaio 2024 - 10:00|Categorie: Salumi|Tag: , , , |

Roma – Nel corso del secondo incontro alla presenza della regione tra azienda e rappresentanze sindacali di Fiorucci, sono state illustrate le prime risultanze delle adesioni a un possibile accordo volontario dei lavoratori pensionabili fino a 36 mesi, che sarebbero al momento 63. “L’azienda per la prima volta dall’inizio della trattativa ha dichiarato di non avere pregiudiziali sulla volontarietà”, si legge nel comunicato rivolto ai lavoratori dalle sigle sindacali al termine dell’incontro, che si è svolto venerdì 26 gennaio. L’azienda ha illustrato inoltre una prima ipotesi relativa alla terziarizzazione. “A garanzia della salvaguardia dello stabilimento, le organizzazioni sindacali di riferimento pur apprezzando l’apertura raccolta, hanno ribadito la indisponibilità a proseguire nei ragionamenti che riguardano la futura organizzazione del lavoro”, si legge nella nota, “se l’azienda in modo chiaro non esplicita che la procedura di licenziamento riguarderà soltanto ed esclusivamente i volontari, fermo restando i vincoli contrattuali e di legge”. Per il 1° e 2 febbraio sono in programma ulteriori incontri.

“Accogliamo con soddisfazione l’apertura avanzata dall’azienda riguardo all’assenza di pregiudiziali sul carattere volontario degli esuberi. Se confermata, porterebbe alla cancellazione dei licenziamenti coatti e a una significativa riduzione dell’impatto sociale della procedura”, spiega ad Alimentando Alessandro Vona di Flai/Cigl.

“Stiamo lavorando adesso per i cosiddetti non pensionabili, per cui l’azienda ha proposto un ulteriore incentivo reputato ancora poco basso”, dichiara Carla Ciocci di Ugl/Agroalimentare. “La nostra richiesta è che ci si liberi definitivamente dei licenziamenti coatti e si passi esclusivamente alla volontarietà, tema su cui l’azienda ha tolto la pregiudizialità ma senza ancora sgombrare il tavolo della procedura”

“Stiamo definendo gli incentivi all’esodo per i pensionabili entro i 36 mesi e coloro che sono volontari ‘secchi’, ossia dal 36esimo mese in poi”, conclude Marco Pasti di Fai/Cisl. “Venerdì è emersa la questione delle terziarizzazioni. Che mi preoccupa, perché rimane dentro l’azienda, su tutti i livelli. Dobbiamo dalla prossima settimana limitare i danni, cercando di definire quali saranno le postazioni interessate e i contratti applicati. Oggi gli esuberi sono stimati in 155. L’azienda dovrebbe rispettare questo numero e poi casomai lavorare sulle terziarizzazioni. La trattativa è in questo senso ancora molto complessa”.

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