Crisi Maccaferri: arriva dal fondo americano Carlyle la proposta di salvataggio del gruppo

2020-08-27T11:52:39+02:0027 Agosto 2020 - 11:33|Categorie: Mercato|

Bologna – I lavoratori di Maccaferri continuano a sperare nel salvataggio del Gruppo industriale bolognese. Lo scorso luglio, infatti, la società era finita sotto i riflettori di una maxi inchiesta per una distrazione di beni da 57,6 milioni di euro (leggi qui). Per salvare Officine Maccaferri, la subholding della famiglia Maccaferri che raccoglie 70 aziende, 2.800 dipendenti (290 a Bologna) e genera ricavi per circa 500 milioni, il fondo americano Carlyle strategic partners ha messo a punto un piano di investimenti pari a 60 milioni di euro per garantire finanziamenti al gruppo. Carlyle, come garanzia, oltre alle proprietà di Officine Maccaferri voleva le azioni di Seci, la holding in concordato che controlla il 100% della società e che opera in diverse aree di business attraverso le sue sette divisioni. Per il pegno era stata richiesta l’autorizzazione al tribunale che però l’ha rigettata in un provvedimento di qualche settimana fa. In attesa che il fondo americano e i co-investitori del veicolo Ahg presentino il nuovo piano di salvataggio, Officine Maccaferri annuncia che un nuovo potenziale investitore si è fatto avanti per risanare il gioiello della holding bolognese. Al momento, però, non trapela nessun dettaglio sul nome e sulla tipologia di offerta del nuovo cavaliere bianco pronto ad alleviare il fardello dei 250 milioni di debiti per ridare ossigeno al gruppo industriale. Di cui, ricordiamo, fa parte anche Sadam, divisione che controlla Naturalia Ingredients – new.co nata dalla joint-venture tra Eridania Sadam e Cantine Foraci – azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di zuccheri naturali provenienti dalla lavorazione dell’uva.

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