Emanuele Orsini a tutto campo

2024-04-05T15:19:02+02:005 Aprile 2024 - 15:16|Categorie: Aperture del venerdì, in evidenza, Mercato|Tag: , |

Un ritratto del neopresidente di Confindustria. Un manager pragmatico, competente e sempre molto presente nella vita delle realtà di cui fa parte. Le sue attività imprenditoriali. Le cariche nelle confederazioni. Sarà l’uomo della svolta per l’associazione degli industriali?

Di Angelo Frigerio

51 anni, tre figli – Valentina dalla prima moglie, Vittorio e Celeste dalla seconda – Emanuele Orsini, neopresidente di Confindustria, è un emiliano Doc. Più precisamente di Castelvetro, in provincia di Modena.

Le ossa se l’è fatte nella Sistem costruzioni, impresa di famiglia fondata dal padre Carlo nel 1978. L’azienda, che ha sede a Solignano, in provincia di Modena, opera nel campo dell’edilizia sostenibile. In Italia e all’estero costruisce case ed edifici in legno su misura del cliente. Lavora per privati, enti e aziende. La sua area di attività in progettazione e costruzione si divide in: case e ville, strutture polifunzionali, edifici commerciali, strutture ricettive. Nel 2022 Sistem costruzioni ha fatturato (bilancio 2022) quasi 31 milioni di euro, con un Ebitda di 3 milioni e 400mila euro. I dipendenti sono 55. È controllata al 100% da Sc Holding e possiede il 55% di Castelvetro edilizia e il 50% di Maranello residence. Quest’ultima ha un fatturato di 3 milioni di euro con un Ebitda di 579mila euro. Si tratta di una struttura che comprende un hotel, un residence con appartamenti, due ristoranti. Il tutto a pochi chilometri dalla fabbrica della Ferrari e dal suo museo.

Orsini è anche amministratore delegato di Tino prosciutti, azienda attiva nella lavorazione e produzione di prosciutto crudo disossato a mattonella, situata nella media Val Baganza, nei pressi di Parma. L’esperienza in questo settore affonda le sue origini sul finire degli anni ’80. Fin dall’inizio, l’azienda – un segmento del Gruppo industriale di proprietà della Famiglia Fiandri, che vanta un’esperienza quarantennale nella filiera della lavorazione delle cosce fresche di suino, attraverso la Fimar Carni Spa – acquista presso i macelli europei cosce fresche di suino, a partire dalle quali produce un prosciutto crudo stagionato. Nel tempo la capacità produttiva del Gruppo cresce, con lo stabilimento Nuova Stelad Spa e l’inaugurazione – avvenuta nel 1997 – del sito produttivo Tino Prosciutti Spa, entrambi situati a Marzolara di Calestano in provincia di Parma. Al primo stabilimento, denominato affettuosamente ‘Tino 1’ (in onore di Lanfranco Fiandri, detto Tino), segue un ulteriore ampliamento (‘Tino 2’), che consente di portare la produzione settimanale a circa 18mila prosciutti crudi stagionati. A partire dal 2009 l’impianto è dotato di certificazioni, in particolare BRC e IFS, ed è abilitato all’esportazione verso svariati Paesi extra-Ue. Nel 2013, al fine di accrescere ulteriormente la capacità produttiva, il Gruppo rileva uno stabilimento di stagionatura – denominato Katia Prosciutti Srl – che è in grado di salare ulteriori 20mila cosce fresche suine alla settimana. Nel mese di giugno 2014 viene inaugurato il moderno reparto disosso con annessa stagionatura (‘Tino 3’). L’acquisizione di D’Autore Food Srl nel 2014 consente al Gruppo di consolidare la propria posizione in taluni mercati extra-Ue. Ma cosa c’entra Orsini con Tino Prosciutti? Semplice, è marito di Claudia Fiandri e comincia ad occuparsi dell’azienda alla morte, nel 2020, di suo padre, Lanfranco Fiandri. Entra nel consiglio di amministrazione e successivamente diventa amministratore delegato dell’azienda. Dai bilanci 2022 si evince che il fatturato di Tino prosciutti Spa (38 dipendenti) è di 63 milioni circa, con un Ebitda di 4 milioni e 300mila.

Interessante il lavoro di Orsini nell’associazionismo. Dal 2017 al 2020 diventa presidente con delega di Federlegno Arredo Eventi Spa, una società che sviluppa servizi di promozione, crescita e razionalizzazione delle imprese operanti nel settore del legno, del sughero, del mobile e dell’arredamento e per la commercializzazione dei loro prodotti; in tale ambito, promuove ed organizza mostre e fiere in genere, sia nazionali che internazionali. Dopo aver ricoperto la carica di presidente di Assolegno dal 2013, nel febbraio 2017 viene eletto presidente di Federlegno Arredo, la Federazione italiana delle industrie del legno, del sughero, del mobile e dell’arredamento. Ascolto, dialogo, territorio sono state le parole chiave della sua presidenza. Durante la sua presidenza, viene impostato un profondo processo di rinnovamento della Federazione, rafforzando le attività di relazioni istituzionali, con un’attenzione particolare a quelle del Centro Studi. La sua autorevolezza e la costante crescita dell’associazione è largamente dovuta al buon risultato del Salone del Mobile, la manifestazione che vede gli imprenditori mettersi in gioco per contribuire al successo dell’evento e che mostra sempre più il valore di una filiera in grado di muoversi unita per vincere le sfide dei mercati internazionali.

Giusto sottolineare in questa fase un incidente di percorso. Un dossier inviato da un funzionario di Flae, FederlegnoArredo Eventi, contestava a Orsini l’uso personale di un’auto di proprietà dell’associazione. Oltre a lavori per circa 10mila euro nella casa di proprietà dell’imprenditore e saldati dalla stessa Flae. Orsini ha risposto a queste accuse con altrettante querele. Leggerezze che non inficiano la statura dell’uomo.

Dal 2015 è membro della giunta di Confindustria Modena. Dal 2017 al 2020 fa parte del consiglio generale di Confindustria nazionale, diventando inoltre un componente del gruppo tecnico per l’internazionalizzazione della stessa Confederazione. Nel maggio 2020 diventa vice presidente di Confindustria nazionale con delega al credito, alla finanza e al fisco. Un manager pragmatico, competente e sempre molto presente nella vita delle associazioni di cui fa parte. E’ inoltre un grande ‘tessitore’, capace di giostrarsi fra i meandri dell’economia e della politica. In viale dell’Astronomia a Roma, sede di Confindustria, devono dimenticarsi i soliti presidenti di facciata con i manager ‘che fanno tutto loro’. Orsini, se lavora come in Federlegno, sarà molto presente. Con lui si annuncia una nuova stagione. Con un programma di svecchiamento e velocizzazione di una realtà oggi troppo paludata e semimmobile.

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