Export agroalimentare italiano: nel primo trimestre 2023, +9,5%. L’analisi di Intesa Sanpaolo

Milano – L‘export agroalimentare italiano ha registrato, nel primo trimestre 2023, una crescita del +9,5% tendenziale. A rilevarlo è l’ultimo ‘Monitor dei distretti agroalimentari’ curato dalla direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Secondo quanto si apprende dal quotidiano Italia Oggi, i 51 distretti monitorati hanno totalizzato, tra gennaio e marzo, 6,6 miliardi di euro, 580 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2022. In prima linea troviamo il contributo del comparto dei trasformati, le cui filiere crescono, nel complesso, del +15,4%. La filiera agricola, con 1,1 miliardi di euro, vede invece una leggera contrazione (-2,1% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno). Se guardiamo ai settori, il primo per valori esportati è quello del vino che supera 1,5 miliardi di euro, +5%, guidato dal distretto del prosecco di Conegliano Valdobbiadene, che dà il maggior contributo con un +12,6%. Positivo il trimestre per la filiera della pasta e dei dolci, che ha superato 1,1 miliardi (+11,9%), dove a trainare l’export sono stati l’alimentare napoletano (+30,5%) e quello di Parma (+14,2%). Bene anche il settore delle conserve – ha esportato per 128 milioni (+19,8%) -, e quello delle carni e dei salumi (+18,8%). Sul fronte dei formaggi, la mozzarella di bufala campana è il prodotto con le più alte performance sui mercati esteri (+31,9%). Mentre se guardiamo al riso (che ha realizzato oltre 48 milioni in più rispetto al 2022), i risultati migliori arrivano dal riso di Vercelli e dal riso di Pavia. Le principali destinazioni dell’agroalimentare italiano sono: Germania (+13%), che acquista principalmente prodotti agricoli, vini e conserve; Usa (+9%), che compra per lo più vini, pasta, dolci e olio; e Francia (+16,9%), che acquista principalmente latticini e formaggi, carni e salumi.

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