• Grano duro

Italmopa (2). Nel 2021 produzione in flessione per l’industria molitoria italiana

2022-05-30T09:00:52+02:0030 Maggio 2022 - 09:00|Categorie: Dolci&Salati, Grocery, in evidenza|Tag: , |

Roma – In base ai dati resi noti nel corso dell’Assemblea Generale annuale di Italmopa (leggi qui), nel 2021 i volumi di sfarinati prodotti dall’industria molitoria nazionale si sono attestati intorno a 7,8 milioni di tonnellate, con una flessione del 3,5% rispetto ai volumi calcolati nel 2020 (8,09 milioni di tonnellate), per un giro d’affari di circa 4,2 miliardi di euro totali, con un incremento dell’11,4% sul 2020 (3,8 miliardi di euro). “La crescita del fatturato appare, percentualmente, significativamente inferiore al violento incremento dei costi di produzione e dei costi delle materie prime agricole ed energetiche”, si legge in una nota ufficiale di Italmopa. “Il comparto, che si è fatto carico di una parte rilevante di tali aumenti, è risultato spettatore forzato di un andamento schizofrenico dei mercati internazionali che ha minacciato, e sta tuttora minacciando, la sua sopravvivenza”.

Nel dettaglio, per quanto concerne il frumento tenero, si è verificato un incremento dei volumi produttivi di farine pari all’1,1% rispetto al 2020. Riconducibile, in particolare, a un aumento significativo della richiesta di farina da parte dei canali biscotteria/lievitati/pasticceria (+4,7%) e produzione pizza (+9,7%), che ha compensato la riduzione della domanda proveniente dal retail (-21,1%) che aveva registrato, nel 2020, una forte crescita causata dall’emergenza Covid. Si conferma, poi, il trend positivo relativo all’esportazione di farine (+16% rispetto al 2020). Il fatturato del comparto a frumento tenero, tenuto conto dell’incremento medio del prezzo delle farine (+16,2%) e delle crusche (+23,4%), dovrebbe attestarsi, nel 2021, a 2,09 miliardi di euro, con un incremento del 12,5% rispetto al fatturato 2020 (1,8 miliardi di euro).

Il comparto della macinazione del frumento duro, invece, nel 2021, registra una riduzione del 7,7% circa rispetto al 2020 per via dell’aumento delle quotazioni delle semole (+19,8%) e dei sottoprodotti della macinazione (+17,4%) quale diretta conseguenza delle tensioni sui prezzi delle materie prime. Nonostante ciò, il segmento ha registrato un aumento del 10,4% del fatturato, pari a 2,195 miliardi di euro rispetto ai 1,9 miliardi del 2020.

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