La Commissione Ue definisce la viticoltura “non essenziale”. La rabbia dei produttori di Italia, Spagna e Francia

2023-07-11T11:39:38+02:0011 Luglio 2023 - 11:39|Categorie: in evidenza, Vini|Tag: , , , , , , |

Bruxelles – Non c’è pace per i produttori di vino europei. L’ultimo grattacapo, in ordine di tempo, è uno studio pubblicato della Commissione Ue che definisce la viticoltura come una produzione “non essenziale” in Europa. Il contesto di questa affermazione è la nuova proposta di regolamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (Sur), che prevede il dimezzamento dell’uso della chimica in agricoltura. Lo studio pubblicato dalla Commissione descriverebbe quindi come irrilevante lil prevedibile calo produttivo di uva nei Paesi Ue poiché non sarebbe una coltura essenziale per la sicurezza alimentare europea.

Non si è fatta attendere la risposta del mondo produttivo. Con una nota congiunta intitolata ‘Sì, la viticoltura è essenziale in Europa’ le Associazioni di rappresentanza italiane, francesi e spagnole rivendicano l’importanza del vino per il continente. “L’Unione europea”, si legge, “è il primo produttore di vino al mondo, con il 45% della superficie viticola mondiale. Questo settore ad alto valore aggiunto è vitale per molte regioni rurali europee, genera milioni di posti di lavoro e contribuisce in modo significativo alla bilancia commerciale dell’Ue”.

“Tuttavia”, prosegue la nota, “questo studio prevede un calo della produzione di uva dovuto agli effetti della riduzione dei fitosanitari, stimato al 18% in Spagna, al 20% in Italia e al 28% in Francia, senza nemmeno valutare l’impatto del cambiamento climatico che andrebbe aggiunto a questa cifra. La Commissione europea aggiunge nello studio che la produzione di uva non è una coltura essenziale per la sicurezza alimentare europea e che una diminuzione della produzione di vino in Europa sarebbe irrilevante. Queste affermazioni ignorano l’enorme contributo economico, sociale e culturale del settore vitivinicolo in molte regioni dell’Ue. Questo atteggiamento è totalmente inaccettabile”. Tra i firmatari italiani anche Confagricoltura, Cia agricoltori italiani, Uiv, Federvini, Federdoc, Assoenologi, Fivi, Coldiretti.

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