Presidio Fiorucci (3): i commenti di Ugl, Fai Cisl e Uila Uil

2024-01-18T12:40:28+02:0018 Gennaio 2024 - 12:38|Categorie: in evidenza, Salumi|Tag: , , , , , , |

Roma –  “La Regione non si espone. Vedremo domani cosa succederà all’incontro con l’azienda. Le istituzioni ci hanno ricevuto e abbiamo esposto la criticità della vertenza, puntando soprattutto sulla scarsa volontà dell’azienda nell’utilizzare gli ammortizzatori sociali“. Così commenta Francesco La Rocca di Ugl agroalimentare (foto sotto) e dipendente Fiorucci da circa 30 anni. “Domani ci incontreremo con l’azienda“, prosegue, “per accelerare perchè ci sono delle anomalie che non ci piacciono”.

 

Gli fa eco Marco Pasti di Fai Cisl: “Abbiamo chiesto di aprire un tavolo politico, perchè siamo preoccupati di quello che sarà il proseguimento dello stabilimento di Santa Palomba. Su questo abbiamo registrato un’attenzione”.

 

Presente tra i lavoratori anche Stefano Mantegazza, segretario generale di Uila Uil: “Stiamo seguendo giorno per giorno l’evolversi della vertenza e siamo preoccupati delle risposte che mancano. Condivido la necessità di informare tutti i lavoratori e le lavoratrici. Stiamo assistendo qui nel Lazio, e in particolare nella provincia di Roma, a una sorta di desertificazione del tessuto industriale, e soprattutto di quello alimentare. Scelta che è assolutamente contraddittoria rispetto al fatto che Roma, dal punto di vista agricolo, è una delle province più importanti d’Italia. E poi c’è il tema degli ammortizzatori sociali: tema fondamentale per far sì che tutti gli strumenti possano essere utilizzati. Ci sono gli spazi per arrivare a una conclusione che dia certezze senza traumi, ma il cammino è ancora lungo”.

 

Aggiunge Carla Ciocci di Ugl agroalimentare: “Abbiamo registrato commenti positivi. Confidiamo in un monitoraggio politico per valutare se effettivamente ci saranno investimenti. Nel corso degli anni ci sono sempre state promesse di investimenti che non sono state mantenute. Una parte importante sarà quella relativa al tavolo presso il Mimit, che non è ancora stato attivato. Il ruolo della Regione sarà quello di favorire la Cassa integrazione, ma l’azienda ad oggi non vuole venirci incontro. La Cassa integrazione è lo strumento cardine per traghettare le aziende in momenti di riorganizzazione e ristrutturazione. Oltretutto non grava sulle casse aziendali, non capisco perchè non se ne vuole usufruire”.

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