Stop alle denominazioni ‘burger’ vegetali: per Unione Italiana Food metterà a rischio il settore

2023-07-21T11:15:40+02:0021 Luglio 2023 - 11:09|Categorie: Carni, in evidenza|Tag: , , |

Roma – “Il divieto di denominazioni che si ispirano a ricettazioni e preparazioni alimentari utilizzate anche per la carne o il pesce, o a terminologie della macelleria, salumeria e pescheria, metterà a rischio un comparto in continua crescita (+10% nel 2021) e aziende che operano in questo settore da decenni, offrendo prodotti sani, naturali e sostenibili”. È questo l’allarme lanciato dal settore ‘prodotti a base vegetale’ di Unione italiana food (l’associazione di rappresentanza dell’alimentare che riunisce 20 categorie merceologiche) in seguito all’approvazione da parte del Senato del Ddl contro il cibo sintetico che include anche il divieto dell’utilizzo della denominazione ‘carne’ per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali, limnitando quindi il ‘meat sounding’ (leggi qui).

“Non si può cambiare nome a prodotti che esistono da trent’anni”, spiegano dall’associazione, in un’intervista pubblicata da Il Sole 24 Ore. “Così si confondono 20 milioni di italiani che li consumano consapevolmente. Le nostre etichette permettono al consumatore di reperire e scegliere facilmente sugli scaffali, senza rischi di confusione, i prodotti che intende portare in tavola: il divieto finirà, invece, per generare confusione e disorientamento. […] Sarebbe giusto continuare semplicemente a denominare i prodotti a base vegetale per come il consumatore è abituato a identificarli”.

 

 

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