Unioncamere: aumenti di prezzo del 3% per burro, formaggi e salumi

2018-01-03T10:37:01+02:003 Gennaio 2018 - 10:37|Categorie: Mercato|Tag: , , , , , , , , , |

Milano – Prezzi in aumento per burro, formaggi, salumi e molti altri prodotti alimentari confezionati; in calo, invece, per l’ortofrutta, a partire dagli agrumi. Sono le previsioni di inizio anno di Unioncamere, sulla base delle rilevazioni effettuate presso le centrali d’acquisto della Gdo e del monitoraggio dei prezzi agroalimentari all’ingrosso sui listini delle Camere di commercio. Secondo l’analisi, dopo una prolungata fase di depressione, i prezzi alla produzione degli alimentari confezionati potrebbero crescere di circa il 3%. A incidere su questa dinamica, il recupero dei prezzi delle materie prime alimentari e anche alcune recenti tendenze come quella relativa al burro, protagonista di incrementi superiori al 10% nel 2017. Le previsioni sul 2018 dell’Unione derivano dall’analisi degli andamenti dei prezzi alla produzione nel 2017 di un paniere di 46 prodotti di largo consumo. L’aumento dei prezzi degli alimentari confezionati a inizio 2018 è atteso, secondo questa analisi, a causa dei segnali di rialzo dei prezzi alla produzione della filiera lattiero casearia: +6% per il latte, +8% per il Parmigiano Reggiano, +3% per Mozzarella vaccina e Stracchino, negli ultimi dodici mesi. In aumento anche le quotazioni all’ingrosso dei principali tagli di carne, al traino dei rincari dei mangimi, che stanno incidendo anche sui prezzi alla produzione.
Variazioni prossime allo zero, al contrario, per i prodotti della filiera cerealicola (+0,7% il pane, -1% per pasta e farina). La ridotta disponibilità di prodotto sul mercato ha impresso, a novembre, nuovi aumenti ai prezzi all’ingrosso delle uova, con prezzi in crescita di oltre il 60%. Nell’insieme però, secondo l’analisi di Unioncamere, il conto della spesa degli italiani potrebbe risultare comunque un po’ più leggero, in virtù dell’atteso calo dei prezzi dei prodotti ortofrutticoli, che resta legato comunque al meteo. Le anomalie climatiche, infatti, hanno causato un aumento medio dei prezzi al consumo dei generi ortofrutticoli nell’ordine del 7% nella media del 2017. Un aumento che potrebbe quindi ridimensionarsi, compensando parte dei rincari attesi per gli alimentari confezionati.

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