• sfide lattiero caseario

Assocaseari, il punto settimanale sul mercato: il latte tiene a 0,35 €/kg, nonostante qualcuno cerchi prezzi a saldo

2020-12-21T09:04:01+02:0021 Dicembre 2020 - 09:04|Categorie: Formaggi, in evidenza|Tag: , , , , , , , |

Cremona – L’analisi degli andamenti della scorsa settimana, a cura di Assocaseari, rivela che con davanti tre settimane a scartamento ridotto, sono molti quelli che sul mercato nazionale hanno cercato di spuntare dei prezzi a saldo rispetto al bollettino. Pare, però, sia riuscito a
pochi e solo su giorni particolarmente difficili. Di seguito il commento integrale, firmato da Emanuela Denti e Lorenzo Petrilli:

– Il grosso dei contratti è stato fatto ancora a 0,35 €/kg con qualche punta un po’ più bassa. Sulla crema nazionale di qualità contratti fatti a bollettino e sullo scremato l’Italia con il suo 0,20-0,21 €/kg non abbastanza competitiva rispetto all’estero. Sui mercati esteri, il grosso è stato fatto sì a prezzi da saldo, ma con meno spinta alla vendita rispetto a quanto gli acquirenti si aspettassero. Sul latte crudo prezzi trattati tra 0,30 e 0,32 €/kg arrivo a seconda dell’origine, per lo scremato addirittura a 0,16 €/kg arrivo e sulla crema tra 1,52 e 1,57 €/kg. Bisogna anche ammettere che tirando molto il mercato del burro impacchettato in Germania, la stessa aveva poca crema in offerta.

– Questa settimana restano invariati i bollettini del burro di Kempten, 3,25 €/kg il minimo e 3,40 €/kg il massimo, e il francese a 3,30 €/kg; leggermente diminuito l’olandese che ha perso € 0,02 ed è andato a 3,28 €/kg. La media dei tre Paesi che prendiamo in considerazione questa settimana è 3,302 €/kg. Bollettini che però non rispecchiano i mercati, se non la voce massima di Kempten essendo le poche offerte intorno a 3,45 €/kg reso Nord Italia. Sappiamo che storicamente sul mercato nazionale gennaio è periodo di bassa richiesta,
mentre all’estero continuano ad essere convinti nei rialzi.

– Se è stato fermo il bollettino tedesco del latte in polvere, assolutamente invariato in tutte le sue voci, non altrettanto
hanno fatto i bollettini francese e olandese che se hanno avuto incrementi contenuti sullo scremato; tutt’altro che contenuti gli aumenti sull’intero che però alla fine si sono allineati abbastanza alle quotazioni tedesche. Piccoli incrementi di prezzo sul mercato libero, ma sarebbero più da considerarsi oscillazioni o tentativi di rialzo più che aumenti veri e propri.

– Se ogni tanto ci capita di trovare i bollettini del siero in polvere discordanti tra di loro, questa settimana è l’esatto
opposto, con incrementi in Germania e Olanda relativamente contenuti, invece molto forti in Francia che però era rimasta indietro precedentemente.

– Subisce un rallentamento l’aumento delle quotazioni dei formaggi duri nazionali Dop che si sta registrando da settimane nelle Borse Merci italiane. Quotazioni medie europee stabili per il Cheddar a 3,09 €/kg, in calo per l’Edamer a 3,14 €/kg, in aumento per l’Emmentaler a 4,91 €/kg e il Gouda a 3,20 €/kg. Ci sembra corretto sottolineare quello che il nostro amico Christophe Lafougere (Gira Food) ci ha fatto notare: probabilmente è grazie all’aumento di produzione di formaggio nella Ue che in un anno così nessun litro di latte è rimasto invenduto.

Torna in cima