Assocaseari, il punto settimanale sul mercato: in crescita i prezzi della crema

2018-02-12T11:27:27+02:0012 Febbraio 2018 - 13:00|Categorie: Formaggi, Latte|Tag: , , , , , , , , |

Cremona – Assocaseari analizza gli andamenti di mercato della scorsa settimana, che mostrano un nuovo aumento per i prezzi della crema estera, mentre il latte crudo resta a livelli bassi. Lo scremato, in Italia, è offerto a 0,09 euro/kg, reso Nord Italia. In rialzo, quasi ovunque, i prezzi nel mercato del burro. In calo i bollettini dei principali formaggi. Di seguito il commento integrale:

– Anche questa settimana la crema estera continua a salire e il latte crudo è sempre intorno ai valori debolissimi di settimana scorsa. Non parliamo poi dei valori dello scremato. Crema estera offerta a prezzi compresi tra 2,03 e 2,05 euro/Kg reso Nord-Italia, con offerte a cavallo di metà anno che arrivano a 2,30 euro/Kg. Sul mercato nazionale, questa settimana, la domanda di crema sembra essersi un po’ risvegliata, dato che i maggiori produttori già tra martedì e mercoledì mattina avevano venduto tutta la propria disponibilità a prezzi un po’ più alti di settimana scorsa. Latte crudo offerto dall’estero a 0,24-0,25 euro/Kg reso Nord-Italia e lo scremato a 0,09 euro/Kg reso Nord-Italia. La raccolta di latte neozelandese in dicembre è diminuita del 4,6% ma nella stagione 2017/2018 è aumentata dello 0,9% rispetto alla stagione precedente. Tuttavia, le esportazioni sono aumentate considerevolmente in dicembre rispetto ai mesi precedenti. Nel 2017 le esportazioni sono aumentate del 23% in termini di valore ma sono diminuite dell’1,6% in termini quantitativi.

– Il bollettino del burro di Kempten risente più di altri di questi sbalzi della crema estera, con questa settimana che ha fatto segnare un rialzo di 0,15 euro sul minimo e di 0,10 euro sul massimo, rispettivamente 4,25-4,35 euro/Kg. Gli olandesi, sempre più razionali, hanno fatto segnare un aumento di soli 0,04 euro, portandosi oggi a 4,21 €/kg. La Francia aveva giocato d’anticipo qualche settimana fa e resta invariata a 4,20 euro/Kg.  Oggi sul mercato si parla di prezzi che oscillano tra i 4,40 e 4,50 euro/Kg franco arrivo a seconda dell’origine. In Germania è stato pagato addirittura 4,45 euro/Kg partenza. Sembra che sui mercati del Nord-Europa ci sia una grossa corsa a stoccare merce soprattutto per auto-consumo. L’anno scorso alcuni gruppi sono rimasti scoperti sul quarto trimestre dovendo correre all’acquisto per poter rispettare i contratti del burro impacchettato comprando sul mercato libero a livelli intorno ai 6,00 euro/Kg. Quest’anno, onde evitare di ripetere la scottatura dell’anno scorso, sembra stiano giocando d’anticipo mettendo in magazzino grandi quantitativi di merce. Nel Nord-Europa non sono solo i produttori a fare questo ragionamento ma anche gli utilizzatori. Le esportazioni neozelandesi di burro a dicembre sono aumentate del 14%, 33.964 Tons, rispetto al dicembre 2016. Tuttavia, nel 2017 sono diminuite del 12,7%. La principale destinazione è stata la Cina, che ha importato un quarto del burro esportato. Le esportazioni di butteroil, invece, a dicembre sono calate del 23,9%, 18mila Tons.

– Il bollettino tedesco del latte in polvere è rimasto invariato mentre quello francese ha segnato un rialzo e quello olandese ha lasciato invariata la polvere scremata, rialzando leggermente quella intera. Malgrado la comunità non sembra pensare di voler acquistare all’intervento bensì stia solo pensando a come liberarsi della merce che ha, sembra che i mercati abbiano toccato il minimo e le quotazioni stiano leggermente rialzando soprattutto sulla seconda metà dell’anno. Ciò non toglie che ci sia ancora qualcuno che stia cercando di liberarsi di merce con un anno di vita a prezzi molto più bassi.  In dicembre, l’import giapponese di Smp è aumentato del 221,2% rispetto al dicembre 2016, 8.819 Tons. Circa l’80% della merce proviene dalla Nuova Zelanda, dagli Stati Uniti e dall’Australia e il 17% dalla Ue. A dicembre, la Nuova Zelanda ha esportato +9,1% di Wmp rispetto a dicembre 2016, 202mila Tons circa, in seguito all’aumento delle importazioni cinesi. Infatti, un terzo del Wmp neozelandese, 77mila Tons pari al 19,8% in più rispetto al 2016, è stato esportato verso la Cina; il 2° e il 3° importatori sono stati Emirati Arabi , 8,1%,e Algeria, 7,3%. Le esportazioni neozelandesi di Smp a dicembre sono aumentate del 16%, 56.522 Tons, rispetto al dicembre 2016. Tuttavia, nel 2017 sono diminuite del 10,9%.

– Solo il bollettino tedesco del siero in polvere ha fatto segnare un lieve rialzo per l’uso alimentare. Invariato quello per uso zootecnico, così come sono rimasti invariati i bollettini in Olanda e Francia. Le esportazioni neozelandesi di siero in polvere a dicembre sono calate del 29,1% rispetto al dicembre 2016.

– In calo anche questa settimana le quotazioni medie dei bollettini europei dei formaggi Edamer a 2,84 euro/Kg e Gouda a 3,00 euro/Kg; in rialzo l’Emmentaler a 4,66 euro/Kg e stabile il Cheddar a 3,10 euro/Kg. In Italia, quotazioni ancora in calo di 0,05 euro per il Grana Padano a Milano, Cremona, Mantova e Brescia, e in aumento di 0,05 euro per il Parmigiano Reggiano a Milano e Mantova e di ben 0,20 euro per il Pecorino Romano a Milano. Il Giappone sta importando sempre maggiori quantità di formaggio. In dicembre, l’import è aumentato del 9,7% rispetto al dicembre 2016, più di 26mila Tons. I quantitativi potrebbero aumentare ancora con l’entrata in vigore, forse nella primavera 2019, dell’accordo Ue-Giappone. La Nuova Zelanda a dicembre ha esportato soltanto 37mila Tons di formaggio, il 2,6% in meno rispetto al dicembre 2016. Nel 2017 ha esportato il 7% in meno rispetto al 2016.

 

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