Da Assica un appello al Governo per misure efficaci contro la Psa (1): “Accelerare interventi urgenti di eradicazione e prevenzione”

2023-08-23T12:39:23+02:0023 Agosto 2023 - 10:20|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: , , , |

Roma – Pietro D’Angeli, da due mesi alla guida di Assica, l’associazione degli industriali delle carni e dei salumi, si appella nuovamente al Governo per chiedere misure urgenti ed efficaci contro l’aggravarsi della Peste suina africana nel nostro Paese. Dopo che il virus, lo scorso 18 agosto, ha fatto il suo ingresso in un allevamento di suini domestici nel pavese.

In una lettera indirizzata alla premier Meloni, a Orazio Schillaci (ministro della Salute), Francesco Lollobrigida (Masaf), Adolfo Urso (Mimit) e Giancarlo Giorgetti (Economia e Finanze), D’Angeli – che si dice disponibile a un incontro con l’Esecutivo – evidenzia una gestione largamente inadeguata dell’emergenza. “Non posso esimermi dal continuare a sollecitare il Governo ad accelerare negli interventi di eradicazione e prevenzione a contrasto della Psa sul nostro territorio: lo chiedono le oltre 200 imprese della trasformazione e della macellazione delle carni suine e i loro quasi 30mila addetti, che sentono fortemente minacciata la tenuta della filiera di cui fanno parte”, spiega D’Angeli.

Sono tre, in particolare, le richieste avanzate da Assica per contrastare la diffusione del virus. La prima, sottolinea la nota, “è intervenire subito con doppie barriere fisiche a protezione dei territori ad alta vocazione suinicola e depopolamento totale degli animali selvatici tra le due barriere”. Una soluzione già testata in Belgio e che ha portato, in pochi anni, all’eradicazione del problema.

È poi necessario “applicare pienamente e tempestivamente il Piano nazionale di sorveglianza e eradicazione della Psa 2023”, poiché al momento, quanto riportato correttamente sulla carta “non trova riscontro nella realtà operativa e tutto ciò è semplicemente inaccettabile”, prosegue la nota.

Infine, risulta fondamentale un radicale cambio di passo sul piano del coordinamento delle attività affidato al Commissario straordinario. “Finora ha operato in piena cooperazione con le Regioni e nel rispetto delle prerogative di ciascuna, ma mi permetto di suggerire di provare a meglio concentrare sforzi e risorse su pochi interventi comuni coordinati a livello nazionale, nel tentativo di attuare un’azione di eradicazione d’impatto”, continua il presidente di Assica. “A titolo di esempio, non è accettabile che la burocrazia impedisca la messa in opera di recinzioni già finanziate con risorse proprie da parte della regione Emilia Romagna, a protezione delle zone ad alta intensità produttiva”.

Il rischio, in caso di mancate e concrete misure per eradicare e prevenire la Psa, è che la produzione di salumi Dop venga compromessa pesantemente. E che “dopo la chiusura da parte della maggior parte dei Paesi orientali Extra Ue all’intera produzione italiana – che costa alle nostre imprese 20 milioni di euro al mese da gennaio 2022 – chiudano all’export dalle aree colpite anche i Paesi che applicano il principio di zonizzazione”, si legge nella nota.

Quanto alle risorse economiche necessarie per affrontare concretamente il problema, conclude D’Angeli, “è opportuno considerare che un investimento di poche decine di milioni di euro oggi sia strategico per la tenuta di un’intera filiera di produzione da oltre 10 miliardi di euro di valore, e decine di migliaia di posti di lavoro, che sarebbe impossibile indennizzare in caso di un’avanzata ulteriore della Psa”.

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