Moscatelli (Granterre): “Peste suina e calo delle macellazioni potrebbero determinare il ribasso dei listini. Il consumatore è in difficoltà per aumento prezzi”

2023-09-04T11:28:01+02:004 Settembre 2023 - 09:50|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: , , , , |

Modena – Calo delle macellazioni suine, minore richiesta di tagli da parte di alcune industrie e paura della peste suina africana (Psa). Secondo Maurizio Moscatelli, direttore commerciale marketing di Granterre, sono queste le cause che hanno portato al blocco delle quotazioni dei valori dei suini grassi da macello effettuato dal Garante nell’ultima seduta della Cun – che ha visto una forbice negativa di -0,020/0,000 e listini fra un minimo e un massimo di 2,261 e 2,281 €/kg -. “Nel breve periodo non è escluso che possano verificarsi fenomeni temporanei di prezzi dei suini in diminuzione, legati indubbiamente alla Psa”, sottolinea. Come sottolinea Clal, è dunque l’allerta sanitaria, il rischio della diffusione della Psa e il conseguente blocco dell’export a determinare il ribasso dei listini.

Moscatelli osserva, poi, che “Per i maiali stiamo assistendo a prezzi record e ciò si spiega con una scarsa disponibilità di materia prima […] che genera tensioni sui prezzi, proprio per le difficoltà di approvvigionamento. Ma ricostruire la filiera e incrementare i numeri richiede tuttavia tempo, non è un processo immediato”.

L’inflazione, l’aumento dei prezzi al consumo vanno poi ad influire negativamente sulla situazione generale. “Il consumatore è in difficoltà e si sta rivolgendo verso altre categorie merceologiche. Dobbiamo gestire questa fase in cui ai problemi di approvvigionamento si sommano incertezze di sostenibilità economica, che coinvolgono non solo i consumatori, ma anche parte della filiera suinicola, in particolare la macellazione e l’industria di trasformazione, che sono in questa fase l’anello debole. E anche per la distribuzione non è facile marginalizzare, trovandoci in una fase inflattiva in cui un ulteriore aumento dei prezzi significherebbe mettere in crisi i consumi”.

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