Roma – La suinicoltura italiana sta vivendo una situazione critica. Il settore ha generato una produzione il cui valore è aumentato del 14% rispetto all’anno precedente. Ma, contemporaneamente, anche nel 2011 i costi di produzione si sono mantenuti elevati a causa degli alti livelli dei prezzi delle materie prime per mangimi. La situazione è stata confermata
Roma – Nei primi tre mesi del 2012 si riscontra una flessione del 26,3% nelle importazioni italiane di suini vivi di peso superiore a 50 Kg, confermando il trend di diminuzione già registrato lo scorso anno. Particolarmente significativo anche il calo delle importazioni italiane dei lattoni, i suini vivi di peso inferiore a 50 Kg:
Roma – L’annata agraria 2012/2013 vede una flessione nella produzione mondiale del frumento tenero, ma un aumento per mais, orzo e soia. I dati sono stati resi noti oggi dall’Anas (Associazione nazionale allevatori suini). I cali della produzione di frumento tenero, che si attestano al 2,4% rispetto all’annata precedente, riguardano soprattutto Argentina, Australia e
Roma – Nel 2011, il costo totale di produzione del suino pesante (160-170 Kg) in allevamento a ciclo chiuso ha registrato una crescita del 9,9% rispetto al 2010. Nello specifico, nel 2011 il costo di produzione è stato pari a 238 euro per capo (1,49 euro al chilo), rispetto ai 216 euro a capo (1,36
Roma – Il commercio mondiale della carne suina sarà caratterizzato, nel prossimo decennio, da un incremento degli scambi. Secondo i dati diffusi ieri da Usda (United states department of agricolture) ed elaborati da Anas (Associazione nazionale allevatori suini), entro il 2021 Giappone, Messico e Cina saranno i tre principali Paesi importatori di carni suine prodotte. La
Verona – Con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni in materia di benessere animale, fissata per il prossimo 1° gennaio, la suinicoltura italiana potrebbe subire un ridimensionamento del 10-15% nel numero di allevamenti. Molti, infatti, non riusciranno ad adeguarsi alle nuove direttive nei tempi prestabiliti. Il dato è emerso a Eurocarne, il salone internazionale delle
Roma – In Italia, nel mese di gennaio 2012, sono stati macellati circa 1 milione e 400mila capi suini, in crescita del 10,8% rispetto allo stesso mese del 2011. I risultati sono stati comunicati ieri da Anas (Associazione nazionale allevatori suini) su dati Istat. Nello specifico, i suini grassi macellati sono stati più di 1
Roma - I prezzi delle carcasse suine di classe R (categoria suino pesante) dovrebbero aumentare nel corso dell’anno. Lo rivela un’informativa realizzata dall’Osservatorio nazionale dell’Anas, l’Associazione nazionale allevatori suini, con dati forniti dall’Unione Europea. In Italia le previsioni di prezzo per il secondo trimestre (da aprile a giugno) sono di 1,699 euro al chilo, in
Roma – mercoledì 2/5. Nel 2011 sono state importate dal mercato europeo 15.594 tonnellate disuini vivi di peso inferiore a 50 chili, con una crescita del 19,7%. Spagna, Danimarca e Belgio, sono i paesi da cui giungono le maggiori quantità di suinetti. In calo del 3,9%, invece, l’importazione dei suini di peso superiore o uguale
Roma - Sulla base di un documento diffuso oggi da Anas (Associazione nazionale allevatori suini), nel 2011 l'export delle carni suine lavorate ha raggiunto le 138.360 tonnellate (+12,7%). A valore, il fatturato ha sfiorato il miliardo di euro (+6,7%). Per quel che riguarda le tipologie di prodotto, nell'ambito delle carni secche o affumicate, l'export dei
Roma – Le previsioni di produzione di suini nell’Ue stimate dall’Anas (l’Associazione nazionale allevatori suini) su fonte Istat, per il 2012, rivelano una sostanziale stabilità rispetto al 2011. Si stima, infatti, un totale di circa 250 milioni di capi, con un leggero calo dello 0,1% rispetto all’anno precedente. Il Paese con la produzione maggiore è
Roma – Nel 2011 la Germania è stato il Paese con la maggiore consistenza di bestiame suino, con un totale di oltre 27 milioni e 400mila capi, in crescita dell’1,9% rispetto al 2011. A seguire, la Spagna con oltre 25 milioni e 600mila capi (-0,3%) e Francia con oltre 13 milioni e 900mila capi (+0,2%).
