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Il governo ritira in sede Ue il disegno di legge che vieta il cibo ‘coltivato’

2023-10-19T11:58:47+02:0016 Ottobre 2023 - 17:04|Categorie: Carni, in evidenza, Mercato|Tag: , , , |

Roma – E’ una retromarcia clamorosa, quella del governo Meloni sul ddl contro la carne ‘sintetica’, come la definisce il ministro Lollobrigida, e gli altri cibi ‘coltivati’ di origine cellulare. La notifica del ddl a Bruxelles, approvato in prima lettura al Senato il 19 luglio, è stata infatti ritirata. Il disegno di legge era stato salutato con entusiasmo dal ministro Lollobrigida, come si legge sul sito del Masaf: “L’Italia è la prima nazione al mondo a vietare – in via precauzionale – la commercializzazione, importazione e produzione di cibo sintetico”. Nell’occasione, il ministro aveva dichiarato: “Rivendichiamo la piena coerenza di questo testo normativo e il suo indirizzo di natura politica, a difesa delle nostre imprese e del futuro benessere dell’umanità, che passa per il buon cibo e non per i condizionamenti di chi immagina di fare business sullo sfruttamento delle fasce più povere della popolazione”.

Ma perchè il testo era stato inviato a Bruxelles? In attesa del passaggio alla Camera, il testo è stato notificato il 27 luglio all’Ue, con l’obiettivo di individuare preventivamente eventuali criticità dal punto di vista giuridico e ostacoli tecnici al commercio. La Commissione, in questi casi, ha tre mesi di tempo per esprimersi, e il governo, come scrive Il Foglio, ha ritirato la notifica, evidentemente per paura di una bocciatura. “Si richiede il ritiro della richiesta di notifica – recita la comunicazione del ministero guidato da Lollobrigida inviata al Mimit – per un approfondimento delle tematiche oggetto del ddl, alla luce della discussione parlamentare in corso e delle modifiche che il testo potrebbe subire”. Al momento non si conoscono ulteriori dettagli, ma è una retromarcia appunto clamorosa, che riguarda un cavallo di battaglia del ministro Lollobrigida e ovviamente di Coldiretti. Intanto, dal ministero dell’Agricoltura precisano che “la notifica ritirata sarà rinotificata all’esito dell’approvazione parlamentare”.

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