• Claudio Mazzini

Senza Italian Sounding, l’export f&b raddoppierebbe a 120 mld. Lo studio The European House-Ambrosetti

2023-06-13T11:16:10+02:0013 Giugno 2023 - 11:16|Categorie: Mercato|Tag: , , |

Bormio (So) – 60 miliardi di euro all’anno. A tanto ammonta il danno all’export ufficiale di food&beverage made in Italy. A rivelarlo lo studio ‘Italian Sounding: quanto vale e come trasformarlo in export made in Italy’ realizzato da The European House Ambrosetti e Ismea, presentato durante il settimo forum ‘La Roadmap del futuro per il food&beverage’ in scena a Bormio il 9 e 10 giugno scorsi. “Eliminando il fenomeno del falso made in Italy, il valore dell’export agroalimentare italiano potrebbe raddoppiare da quasi 59 a 119 miliardi di euro”, spiega Benedetta Brioschi, associate partner e responsabile Food&Retail di The European House Ambrosetti.

L’ultimo anno, come evidenzia lo studio, si è chiuso con un incremento del +15,3% di esportazione di prodotti agroalimentari dal nostro Paese, la crescita più ampia registrata a partire dal 2000. “Tuttavia, in termini di valore cumulato del nostro export f&b (58,8 miliardi di euro), l’Italia raggiunge solo il quinto posto in Europa. L’export tedesco vale quasi 25 miliardi in più e quello francese 20 in più”.

Lo studio The European House-Ambrosetti e Ismea ha ipotizzato tre scenari per riconquistare gli spazi occupati dalle imitazione dei prodotti tipici italiani. Raddoppiando il tasso di crescita degli investimenti nel settore rispetto a quello attuale ci vorrebbero 27 anni per convertire l’Italian sounding in nuovo fatturato. Raddoppiare, invece, il tasso crescita degli investimenti, ma anche la loro produttività puntando su innovazione e digitalizzazione, dimezzerebbe quasi i tempi, fino a 15 anni. “Nel terzo e migliore scenario al raddoppio del tasso di crescita di investimenti e produttività si aggiunge l’impulso dei fondi del Pnrr consentendo di arrivare entro 11 anni all’obiettivo prefissato di “trasformare” i 60 miliardi”, conclude Brioschi.

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