Reggio Emilia - Proseguono le attività contro la contraffazione negli Usa, in casa parmigiano. Domani, infatti, il direttore del Consorzio di tutela, Riccardo Deserti, sarà a Bruxelles per parlare alla Commissione Ue dei problemi aperti in un Paese, quello americano, che per l'export di parmigiano reggiano è il terzo mercato, con una quota del 17,6%.
Washington (Usa) – Secondo quanto riportato dalla stampa statunitense, la Cina sarebbe pronta a rafforzare la protezione della proprietà intellettuale di alcuni marchi commerciali o nomi comuni di prodotto, come Parmesan e Feta. Un impegno formulato, lo scorso dicembre, nel corso di un incontro a Chicago tra i rappresentanti del governo americano e cinese, per discutere
Parigi - "A poche ore di distanza dall’apertura di Sial a Parigi, il Consorzio del parmigiano reggiano", si legge in una nota diffusa dall'Ente, "ha chiesto l’intervento delle autorità francesi ed ha ottenuto il sequestro di ben sette prodotti riportanti o evocanti le denominazioni che appartengono in modo esclusivo alla Dop italiana". Come accaduto un
Reggio Emilia - Il Consorzio del parmigiano reggiano, presente al Fancy Food, in scena a New York dal 29 giugno al 1 luglio, interviene con una nota sul tema dell'utilizzo delle denominazioni. “Finalmente – sottolinea il Consorzio - sta per essere affrontato nei negoziati bilaterali tra Usa e Ue, nell’ambito dei quali chiediamo all’Unione europea
New York - "Chiunque può registrare un nuovo marchio, mentre ci sono voluti secoli e generazioni per perfezionare il parmigiano. Le Ig proteggono un intero settore di imprese che producono lo stesso bene in un determinato territorio, piuttosto che una sola specifica impresa che ha avuto una buona idea". Carlo Calenda (foto), viceministro allo Sviluppo
