Parma - Dopo il compromesso di Ferragosto arriva quello di metà ottobre. Gli allevatori italiani continuano ad aumentare le richieste per il suino vivo, macellatori e industria tentano in tutti i modi di cercare un assestamento che sembra non arrivare mai. Il centesimo applicato alle quotazioni di suini Dop e non tutelati è calmierato dall’inserimento
Parma - Dopo il calo delle coppe e l'ulteriore assestamento verso l'alto dei prezzi delle cosce (leggi qui) di settimana scorsa, e l'ulteriore rialzo del vivo (leggi qui), ci si aspettava una seduta turbolenta alla Cun dei tagli. E invece è arrivato un secondo invariato dopo quello del 26 settembre. In quell'occasione l'accordo sul mantenimento
Parma - Niente da fare. Altri 1,2 centesimi di aumento sul suino vivo Dop. Nonostante il listino invariato sui tagli del 30 settembre avesse fatto pensare a una stabilizzazione, l'aumento di questa settimana (+0,58%) è più o meno in linea con quello di sette giorni fa. Il pesante Dop raggiunge così la quotazione di 2,065
Parma - Se settimana scorsa sembrava che si fosse vicini a un punto di equilibrio (leggi qui), la seduta della Cun del 6 ottobre rimette tutto in discussione. L'aumento sul suino pesante Dop è infatti di 1,4 centesimi, lo 0,6% in più rispetto a settimana scorsa. Può sembrare poca cosa ma è un'ulteriore accelerazione che
Parma - Come anticipato nei commenti alla seduta dei tagli freschi del 23 settembre (clicca qui), forse il mercato del suino vivo è vicino al limite massimo. Per la prima volta da fine maggio, l’aumento settimana su settimana è quantificabile in meno di un centesimo, per la precisione 0,4 (+0,2%), per tutte le categorie di
Parma - 1,2 centesimi. Un misero 0,6%. È quanto manca al suino vivo pesante italiano per raggiungere una soglia psicologicamente importantissima, quella dei 2 euro/kg. Visto che l’aumento di oggi sul circuito Dop è stato superiore alle aspettative (2,5 centesimi, +1,27%, nuova quotazione 1,988 euro/kg), ci aspettiamo che lo storico traguardo venga raggiunto tra una
Parma - Il non quotato sui tagli di suino (leggi qui) fa discutere, e preoccupa gli operatori di settore. Riceviamo e volentieri pubblichiamo il commento di Angelo Rossi, fondatore di Clal: Comincia a farsi sentire sul mercato il rallentamento delle produzioni di maiali, con la conseguenza che salgono i prezzi del vivo (arrivato giovedì 18
Sermide (Mn) - “Con i rincari subiti, gli allevatori stanno producendo in perdita ma anche i macellatori stanno attraversando una fase di sofferenza, perché non riescono a ribaltare il prezzo del vivo sulle carni”. Rudy Milani, allevatore di Zero Branco (Tv) e presidente della Fnp (Federazione nazionale di prodotto) Suini di Confagricoltura, commenta così il
Parma – Dopo il non formulato di giovedì 28 sul vivo (leggi qui), ci si aspettava una giornata tesa anche sulle quotazioni dei tagli. Ne è uscita una vittoria molto parziale dell'industria, che è riuscita ad arrestare il rincaro sulle cosce Dop (oggi la pesante è a 5,59 euro/kg), ma non ha potuto evitare l'aumento
Parma – Come anticipato settimana scorsa (leggi qui), il prezzo del suino vivo italiano (quello Dop superiore ai 160 kg) tocca la quotazione record di 1,801 euro/kg. Si tratta in realtà di una quotazione a forbice, tipica dei momenti di tensione tra gli allevatori e gli altri attori della filiera, quando viene firmato una sorta
Parma – Dopo l’avvicinamento del vivo agli 1,70 euro/kg, era prevedibile assistere a un rialzo dei tagli freschi. E la Cun di venerdì non ha tradito le attese. Alcuni rialzi, in realtà, sono ritocchi verso l’alto (vedi il trito per il salame). Certo, fa impressione vedere la coscia Dop oltre 13 kg raggiungere i 5,33
Parma – Il suino italiano vivo torna a crescere verso i livelli di guardia. Oggi i centesimi di aumento sono 4,5: molto vicini alla soglia dei 5 centesimi che rappresenta il massimo di variazione tra una settimana e l’altra. Tradotto in percentuale, sono quasi 6 i punti guadagnati dagli allevatori nelle ultime tre settimane. Eppure
