Milano – Il gruppo Kraft Heinz starebbe di nuovo prendendo in considerazione la cessione di Plasmon, storico marchio italiano dell’alimentazione infantile. Tra i principali interessati figurano - stando a fonti riportate da varie testate tra cui il Sole 24 Ore - Newlat Food, azienda della famiglia Mastrolia già attiva nel settore, e il fondo di
Milano – A pochi mesi dal lancio, Plasmon completa la gamma biologica Plasmon Semplicemente BIO: agli omogeneizzati e ai frullati di frutta si aggiungono infatti tre omogeneizzati di carne, un omogeneizzato di legumi, due creme di cereali e due pastine. In arrivo anche uno snack non fritto e senza sale aggiunto. Dopo aver anticipato la
Latina - Dopo mesi di valutazioni (leggi qui), Kraft Heinz ritratta. "Rilanciamo Plasmon e investiamo nel segmento degli alimenti per l'infanzia". La comunicazione arriva da Felipe della Negra, general manager della multinazionale per l'Italia. Che spiega a Il Sole 24 Ore: "A volte le cose cambiano velocemente. Ci siamo accorti che il baby food è
Chicago (Usa) - Entra nel vivo il processo di vendita del gruppo Plasmon, di proprietà dell’americana Kraft Heinz. Come riporta Il Sole 24 Ore, alcune indiscrezioni darebbero per favoriti i fondi di private equity Cinven e Pai. L’operazione, il cui valore è stimato in 600 milioni di euro, era stata affidata da Kraft alla banca
Chicago (Usa) - L'operazione sarebbe già stata avviata e l'incarico affidato alla banca statunitense Jp Morgan. La multinazionale americana Kraft Heinz, secondo quanto pubblica il Sole 24 Ore, intende cedere le attività italiane di Plasmon. Lo storico marchio italiano di biscotti e alimenti per bambini potrebbe valere oltre 700 milioni di euro e vedrebbe interessati
Roma - Scongiurati, per ora, 95 licenziamenti alla Heinz Plasmon. Il provvedimento era stato preso in considerazione dall'azienda a causa di un consistente calo dei volumi. Invece ieri si è svolto, presso il Ministero dello sviluppo economico, un incontro tra la multinazionale e i sindacati, alla presenza del ministro Carlo Calenda, che ha proposto di avviare la
Ozzano Taro (Pr) – L’imprenditore salernitano Angelo Mastrolia, presidente del Gruppo Newlat, è riuscito a “strappare” dalle mani dell’americana Heinz Kraft lo stabilimento parmense di Ozzano Taro. Con questo accordo la Newlat si occuperà della produzione in Italia di marchi alimentari per l’infanzia come Plasmon, Dieterba e Nipiol, che rimangono però di proprietà della multinazionale
Milano – Un quadro assai poco confortante quello delle aziende dolciarie del milanese, delineato oggi sulle pagine del Corriere. Che ha sottolineato come, in periodi di stagnazione economica, i consumatori scelgano di risparmiare sulla spesa alimentare rinunciando proprio al dessert. Il primo esempio è quello di Bindi che, complice l’ammodernamento degli impianti di refrigerazione reso
Milano - Arrivano le prime rassicurazioni da Heinz Plasmon, dopo che il 18 settembre scorso aveva reso noto 204 esuberi negli stabilimenti di Latina e Ozzano Taro (Pr), e negli uffici di Milano. Il nuovo piano industriale del gruppo è stato presentato ieri ai sindacati in conclusione della due giorni di incontri, presso Assolombardia e
Milano - Previsto per oggi lo sciopero dei lavoratori Plasmon, dopo che l'azienda nei giorni scorsi aveva annunciato 220 esuberi. Secondo quanto dichiarato dal segretario Fai Cisl Milano, Alessandro Marchesetti, a Il Sole 24 0re, il tasso di partecipazione è pari al 90% dei dipendenti. I sindacati, inoltre, chiedono al governo un impegno serio su
Milano - Rottura tra i sindacati e Plasmon. Dopo che nei giorni scorsi l'azienda aveva reso noto 220 esuberi, i primi incontri tra lavoratori e dirigenti di Heinz, proprietaria del marchio, non sono andati a buon fine. Annunciate per martedì, quindi, negli stabilimenti di Latina e Ozzano Taro (Pr) e negli uffici di Milano, quattro
Latina - Sono 220 i posti di lavoro che potrebbero essere tagliati a breve nelle sedi italiane della Plasmon. Secondo quanto ha comunicato la dirigenza della multinazionale alla Rsu dello stabilimento di Latina. Il ridimensionamento dovrebbe riguardare, oltre allo stabilimento laziale, anche la struttura produttiva di Parma e gli uffici amministrativi che hanno sede a
